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Il libraio illuminato

Enrico Guida non teme il self publishing, al contrario ha interessanti suggerimenti per gli autori indie.

 

Enrico Guida è un libraio ma è nato bibliotecario e negli ultimi 25 anni ha fatto ogni tipo di lavoro editoriale. Infatti, non gestisce solo la sua libreria, si occupa di grafica editoriale, impaginazione, editing, informatica applicata all'editoria. Ha trovato anche il tempo di pubblicare un paio di manuali tecnici e un libro sulla gestione della biblioteca di casa e una guida della regione in cui vive, le Marche.
L’ho conosciuto al Salone del Libro, era uno dei relatori al convegno che ho moderato sul mercato del Self publishing e che ho raccontato anche su Il Fatto Quotidiano. Il suo intervento mi ha colpita perché nonEnrico Guida considera il self publishing un nemico, al contrario ha donato preziosi consigli agli autori indie.

 

D. Dove si trova la tua libreria e che qual è il suo pubblico?
R. La mia libreria si trova a Chiaravalle, città di 15mila abitanti tra Ancona e Jesi e tra l'altro città natale di Maria Montessori. Il pubblico è quello di una libreria piccola e generalista: gli abitanti della città e delle città vicine. È un pubblico costante e fedele, che ha trovato nella libreria, credo, un piccolo punto di riferimento, in cui ci sono senz'altro le novità editoriali e i libri di classifica, ma anche una mia personalissima selezione che segue logiche del tutto personali. Molti dei lettori che vengono in libreria apprezzano anche la proposta di libri che non avrebbero scelto o non avrebbero notato e che invece spesso propongo io attivamente. In effetti, a parte le cose più ovvie, la lista dei best seller della libreria, in questi anni, è veramente strana e di solito dipende dal fatto che se mi piace un libro cerco di metterlo in mano a più persone possibili.

 

D. Spesso i librai sono diffidenti nei confronti del self publishing, tu cosa ne pensi?
R. Stiamo vivendo in anni di esplosione (incontrollata?) dell'offerta editoriale, anche da parte dell'editoria tradizionale. Si moltiplicano le case editrici e le novità editoriali. In questo panorama non sempre l'editoria tradizionale è garanzia di professionalità e qualità e al tempo stesso si è verificata una crescita notevole nella cultura "editoriale" dei self publisher, che in molti casi propongono libri di qualità non inferiore a quelli degli editori. Per me che ho una piccola libreria la differenza vera è la reperibilità, in tempi ragionevoli, del libro, perché su questa si gioca una parte della fidelizzazione del cliente.

 

D. Hai presentato romanzi di autori indie nella tua libreria?
R. Sì è capitato, con proposte di qualità. Anzi in almeno un paio di casi ho presentato libri che sarebbero stati benissimo nel catalogo di qualche importante casa editrice e che sono stati self published per quelle disfunzioni del mercato editoriale che talvolta impediscono a libri belli di avere la diffusione che meritano.

 

D. A tuo avviso, cosa manca ai libri degli autori indie e cosa consigli a un autore self per migliore la sua produzione?
R. La qualità media dei libri prodotti in self publishing in questi anni è molto cresciuta e diversi prodotti sono assolutamente paragonabili a quelli dell'editoria tradizionale, anche perché gli autori indie hanno imparato che dal manoscritto al libro si passa attraverso un lavoro collettivo, che può coinvolgere diverse figure La libreria di Enrico Guidaprofessionali, dall'editor al grafico. Questo è un passaggio fondamentale che porta alla crescita degli autori e della qualità dei libri: l'apertura al confronto, alla discussione e alla critica, l'idea che scrivere sia questo continuo rimettersi in discussione e sempre cercare la parola e il pensiero migliori, l'immagine più bella.
Se può valere un suggerimento, gli autori indie dovrebbero cogliere l'opportunità della crescita di spazi collettivi di confronto: vedo diverse realtà interessanti specie nell'ambito di specifici generi; è un'opportunità che va colta, anche accettando talvolta che il confronto si accenda e che la moltitudine dei caratteri umani produca qualche conflitto. Ma è sempre meglio far tesoro di una critica pungente o cattiva o addirittura ingiustificata che accontentarsi di un'adulazione di circostanza. Poi per noi librai è fondamentale poter trovare il libro in tempi ragionevoli quando il cliente lo chiede: è sempre spiacevole dire "no, non lo posso ordinare".

 

D. Per un autore indie è possibile arrivare in libreria?
R. Arrivare in libreria comporta qualche complessità logistica e sicuramente l'autore indie deve valutare quanto fondamentale sia la presenza in libreria per il suo progetto editoriale. Alcuni servizi di self publishing hanno una distribuzione che è rivolta anche alle librerie e in questo caso l'autore indie può arrivare molto più facilmente allo scaffale e con molte meno complicazioni (anche di gestione economica e fiscale) per il libraio. Poi c'è il lavoro di "contatto": se l'autore indie chiede di tenere in esposizione il proprio libro o di fare una presentazione deve innanzitutto presentarsi con un prodotto di qualità, prepararsi a ricevere con serenità qualche "no", essere capace di raccontare con passione e in modo convincente ciò che ha scritto.
Il libraio può essere una persona strana e difficile, alle prese con piccoli e grandi problemi, ma, come direbbe Yoda, "un alleato potente è lui".

A cura di MZ