I bambini di Escher

 

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Dopo saggi molti apprezzati, quali ad esempio “Storia dell’omofobia”, Paolo Pedote approda al giallo. E lo fa in un modo insolito.

 

Milano, estate 2017.
Nerone vive solo, in un palazzo fatiscente in fondo alla via Lorenteggio. Ossessionato dalla musica classica, soffre di «fuga dissociativa», una forma di amnesia che gli impedisce di ricordare chi è. Una notte si ritrova ad assistere ad uno spettacolo terrificante. In mezzo alla strada, un uomo nudo, poco prima di cadere in coma per overdose, gli indica una finestra. Nerone entra in quegli uffici e trova un mattatoio: una donna giace morta nel sangue e un’altra lo aggredisce con un pezzo di vetro. Scappando terrorizzato dall’appartamento, Nerone si scontra con Angela Delfino, chiamata da tutti la «sbirra», una poliziotta che ha deciso di mollare la divisa. Da questo momento inizia la strana collaborazione investigativa tra Nerone, l’uomo senza memoria, e la disillusa poliziotta milanese.
Una coppia male assortita. Ma forse proprio per questa ragione riusciranno a scoprire chi si nasconde dietro a una serie di macabri omicidi.

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Chi è Paolo Pedote

Nato a Milano nel 1966, ha collaborato con Radio Popolare, Radio Città Fujiko e con diverse riviste. Tra le sue pubblicazioni: “Il giro del mondo in 80 gaffe. Barzellette, strafalcioni e sentenze di Silvio Berlusconi”, Stampa Alternativa 2010; “Storia dell’omofobia”, prefazione di Gian Antonio Stella, Odoya editore; “L’apocalisse secondo Pier Paolo Pasolini”, Stampa Alternativa 2013. “I bambini di Escher”, edizioni Todaro, è il suo primo giallo.

 

 

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