Il bambino senza tempo

 

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Il primo romanzo di Michele Iacono si muove con il tempo scandita da un orologio molto particolare.

 

Il romanzo prende lo spunto da un fatto di cronaca: la morte di un bambino in un paese del Medio Oriente.

Alfredo Bonafede, un uomo di mezza età dalla vita anonima, leggendo la notizia rimane profondamente colpito dalla frase pronunciata dal bimbo in punto di morte: “Lo dirò a Dio”. Da quel momento il protagonista rimane intrappolato in una sorta di sogno tra le strade del centro storico della città di Palermo, senza poterne uscire. Crede, o si illude, di poter salvare realmente il bambino da quella morte orribile, tornando indietro nel tempo, a un attimo prima che la bomba esplodesse.
Ad accompagnarlo in quest’avventura ci sono strani personaggi che incontra tra una piazza e l’altra di Palermo. In questo microcosmo di umanità, che si dibatte tra le assurdità e la realtà dell’esistenza, si sviluppano i temi del rapporto tra Dio e l’uomo, della moralità e delle illusioni che la cultura si è costruita. Il tempo della narrazione è dettato da un orologio particolare che ha la caratteristica di far ricominciare ogni volta la storia da capo.

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Chi è Michele Iacono
Nasce a Termini Imerese -in provincia di Palermo-, dove risiede, il 7/6/1954. Laureato in pedagogia, lavora per ASL di Palermo Dipartimento di salute mentale. Artista poliedrico, pittore, fotografo. Ha pubblicato nel 2022 il saggio “Il silenzio, il segno e la parola”, per la casa editrice L’Epos. Nel 2017 esce il suo primo romanzo “Il bambino senza tempo” per Bookabook.

 

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