Chi sono i self publisher?

 

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In molti se lo chiedono, hanno cercato di rispondere SELFPQ16 ed Extravergine d’autore con un questionario online. Margherita Melara e Nunzia Assunta D'Aquale raccontano i primi risultati.

 

Il fenomeno self publisher è in grande crescita e coinvolge molti autori, eppure se ne sa ancora poco. Per fare un po’ di chiarezza SELFPQ16 ed Extravergine d’autore hanno messo a punto un osservatorio permamente con un questionario online, invitando gli indie a partecipare. In occasione di Tempo di Libri, la fiera del libro che si è tenuta lo scorso arile a Milano, Margherita Melara e Nunzia Assunta D'Aquale hanno presentato i primi risultati della ricerca.
I numeri più importante li ho pubblicati nel mio blog su Il Fatto Quotidiano, e queste considerazioni hanno acceso la mia curiosità. Così ho chiamato in margherita1causa le ricercatrici, alle quali ho rivolto alcune domande.
Assunta D’Aquale è laureata in Comunicazione digitale a La Sapienza di Roma, blogger di Negli occhi e nel cuore e autrice di Respiri del Cuore.
Margherita Melara è laureata in Editoria multimediale a La Sapienza di Roma, blogger di Il Blog degli scrittori, giornalista e autrice di La poetica di Samuel Beckett. Il fallimento dell’artista.

Se desiderate partecipare, lo potete fare rispondendo al questionario che trovate seguendo il link.

 

Indie, questi sconosciuti…

 

D. Quante persone hanno partecipato? Da quali regioni?
R.
Fino ad oggi, hanno risposto 260 autori indie. Siamo consapevoli che il campione non è elevato ma pensiamo che sia un contributo utile a tracciare le tendenze, dal punto di vista numerico, di un fenomeno in crescita. Le risposte sono arrivate dalla maggior parte delle regioni italiane. Citiamo le maggiori: Lazio, Lombardia, Campania, Piemonte, Puglia, Emilia Romagna ma anche Reggio Emilia, Veneto, Toscana e Sicilia.

D. Vi aspettavate questa partecipazione o la attendavate maggiore?
R. Visto l’elevato numero di autori indie iscritti ai gruppi di Facebook che trattano di self publishing, speravamo in una partecipazione maggiore. La nostra ipotesi è che molti autori non siano disposti a rilasciare dati inerenti l'aspetto economico, ecco perché, forse, preferiscono rinunciare alla compilazione del questionario.

D. Analizzando risposte e dati, cosa vi ha colpito di più?
R. Il dato più significativo riguarda il cambio di rotta del self publishing. Da attività prevalentemente amatoriale, si sta dirigendo verso una professionalizzazione che investe tutti gli attori in gioco: dall’autore emergente a quello più noto, dallo scrittore ibrido -che pubblica sia in self che con le case editrici- a quello che 1assuntamai rinuncerebbe ad autopubblicarsi, fino agli addetti ai lavori che includono sia i fornitori di servizi come editor, grafici, correttori di bozze etc… ma anche le stesse case editrici che fanno scouting: Quest’ultima attività avviene già da tempo.
L'autore indipendente non solo si adopera per creare un contenuto di qualità - a partire dalla scrittura vera e propria - ma segue con criterio e serietà tutte le fasi inerenti la pubblicazione: dalla distribuzione fino alla promozione dell'opera.
Anche la motivazione prevalente che spinge un autore al self publishing, ovvero la volontà di essere indipendente sotto tutti i punti di vista, è espressione della piena consapevolezza che quest’attività rappresenta una valida alternativa all'editoria tradizionale e non solo, come molti credono, un ripiego.
Attenzione, però, ci teniamo a ribadirlo: non significa che il mondo self e quello delle case editrici siano incompatibili, al contrario, si possono trovare delle forme di dialogo perché l’uno non esclude l’altro. 

 

 

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