Il mercato del libro cresce ancora, ma si vende poco

 

logo-buchmesseSegno positivo confermato nei primi sei mesi 2016: un incremento del 6% e per gli ebook la crescita è del 54,4%. Le vendite registrano una flessione del 2,9%, più contenuta rispetto al 5% del 2015. Lo ha detto AIE alla BuchMesse di Francoforte.

 

È ancora segno positivo per la produzione e segno negativo per la vendita. Il mercato del libro italiano conferma anche per i primi otto periodi del 2016 il trend positivo, registrando nei canali trade (librerie, librerie online – al netto di Amazon - e grande distribuzione organizzata) un +0,2% per il fatturato dei libri di carta secondo i dati Nielsen per l’AIE-Associazione Italiana Editori. E’ ancora segno meno invece per le copie vendute, -2,9% (circa 1,4milioni di copie di libri di carta vendute in meno), ma comunque un calo più contenuto rispetto al -5% dello stesso periodo dello scorso anno.

Si pubblica tanto ma si fa ancora fatica a vendere. Ma questo è risaputo: gli italiani sono tutti scrittori, non lettori.

Il settore sembra sul punto di lasciarsi alle spalle il lungo periodo di flessione, e punta a rafforzare la sua immagine nel panorama internazionale alla Buchmesse -che si tiene a Francoforte dal 19 al 23 ottobre- con uno Spazio Italia raddoppiato che ospita 107 editori, oltre il doppio del 2015, e, tra questi, quelli di due Regioni in particolare, Lazio e Piemonte. Una collettiva - organizzata da Ministero dello Sviluppo Economico, ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane e AIE – per far partecipare sempre più editori italiani al più importante appuntamento internazionale per lo scambio dei diritti.
Sono complessivamente 250 gli editori italiani presenti alla 68ma edizione della Fiera.
L’editoria italiana si presenta più forte grazie a nuove conferme positive: un crescente peso dell’export di diritti di libri italiani all’esterostand-buchmesse (+11,7% nel 2015), un progressivo maggior peso delle proposte degli autori italiani rispetto alle traduzioni dall’estero (che oggi scendono a quota 17,6% quando solo qualche anno fa erano al 23-24%), una forte crescita della produzione di titoli (+6,5% quelli di carta, +21% quelli ebook). La grande sfida resta quella di allargare il numero dei lettori: la penetrazione della lettura di libri in Italia è tornata nel 2015 a crescere (42%), certo, ma tra le editorie avanzate registra la peggiore perfomance, confrontandosi con il 62,2% della Spagna, il 69% della Francia, il 68,7% della Germania, il 73% negli Stati Uniti, l’84% del Canada, l’86% del Belgio fino al 90% della Norvegia (elaborazioni Ufficio studi AIE).

“Stiamo lavorando in modo importante su questo – ha sottolineato il presidente di AIE, Federico Motta -. La nostra sfida sul piano industriale ci porta a investire sulle fiere, sull’internazionalizzazione delle nostre produzioni e sulla visibilità delle nostre case editrici. E lo stiamo facendo con qualche risultato, se ci è stato riconosciuto il coordinamento di un progetto europeo come Aldus che mette in rete le Fiere del libro, puntando a valorizzare la mobilità transnazionale delle opere letterarie europee e dei professionisti del libro attraverso eventi congiunti, networking e attività di formazione. Questo però non basta: occorre investire sui lettori, anzi far crescere un lettore nuovo. Lo stiamo facendo con #ioleggoperché, il progetto che dal 22 al 30 ottobre vuole sviluppare in tutta Italia le biblioteche nelle scuole e nelle aziende per rendere quotidiano il rapporto con i libri”.

Uno sguardo al settore

Ed ora vediamo in estrema sintesi di dati contenuti nel Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2016, a cura dell’Ufficio studi AIE.

Il mercato complessivo del libro riprende a crescere nel 2015 – Sale a quota 2,530 miliardi di euro il fatturato complessivo del mercato del libro nuovo nel 2015, con una crescita dello 0,2% sull’anno precedente. In questa stima non sono considerate le vendite di libri allegati a quotidiani e periodici (circa 91,7milioni di euro, in crescita del 7,3% rispetto al 2014). Se si considera come comprendente il “perimetro del mercato” l’usato, il remainders, il non book (cioè i prodotti non strettamente librari venduti in libreria) la crescita raggiunge il +0,5% sul 2014, pari a 2,680 miliardi. Il mercato ebook copre a fine 2015 il 4,2% dei canali trade e raggiunge quota 51milioni di euro (+25,9% sul 2013).

In dettaglio: 65mila i nuovi titoli su carta nel 2015, cui si aggiungono 63mila ebook. La produzione di varia cartacea torna a crescere, e con percentuali interessanti (+6,5%). In particolare, cresce la produzione di titoli del settore bambini e ragazzi (+16,9%) e della manualistica (+15%). Dopo la forte crescita dell’anno scorso, i titoli del settore educativo (che rappresentano nel 2015 circa il 6% della produzione e il 22% fiera-buchmessedel mercato) calano invece del 42,9%, per fattori esogeni a quelli puramente di mercato. Il lettore oggi ha a disposizione più titoli (di piccoli come di grandi editori), più catalogo, prezzi e formati diversi tra cui scegliere. Il catalogo di titoli di libri di carta commercialmente vivi in commercio è di 906.481 (+5,2% sul 2014); quello di libri digitali è ancor più in crescita, con 227mila manifestazioni/proposte (+43,4% sul 2014). Cresce nel 2015 la produzione di titoli ebook, con un +21% (si passa dalle 51.692 manifestazioni del 2014 alle 62.544 del 2015).
Il mercato ebook copre a fine 2015 una quota del 4,2% dei canali trade e raggiunge quota 51milioni di euro (+25,9% sul 2013.

Il digitale non è però solo ebook. L’insieme del digitale oggi rappresenta l’11% del mercato – Il digitale (ebook + banche dati e servizi web ad aziende e professionisti) vale nel 2015 qualcosa come 279 milioni di euro (+16,9% rispetto al 2014) e rappresenta l’11% del mercato. Nel 2011 questo stesso mercato rappresentava il 5,2%. 

L’export di diritti continua a crescere e si dipende sempre meno dall’estero per le traduzioni - Cresce per il terzo anno consecutivo la vendita di diritti all’estero, con un +11,7% nel numero di titoli ceduti. Nel 2001 si vendevano all’estero diritti per 1.800 titoli, nel 2010 (anno pre-crisi) 4.217, nel 2015 si arriva a quasi 6mila titoli (5.914: sono più dell’8% della produzione nazionale).

Sul fronte delle traduzioni: i dati di IE-Informazioni editoriali quantificano in un 17,6% i titoli (novità e nuove edizioni) pubblicati nel 2015 e tradotti da una lingua straniera (circa 11.549, compresi i classici e gli autori di cui le case editrici disponevano già dei diritti).

Uno sguardo sul 2016. Il mercato nei primi sei mesi dell’anno conferma la ripresa. Dal punto di vista dei titoli si passa dai 30.961 titoli pubblicati tra gennaio e giugno 2015 ai 32.903 di quest’anno (+6,3%). Il cambiamento produttivo più evidente però, come è facile immaginare, avviene ancora una volta con la crescita dei titoli in formato e-book: erano 26.908 nel primo semestre del 2015, sono 41.538 quest’anno (+54,4%). 

 

 

 

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