Eccentrico. Autismo e Asperger in un saggio autobiografico
Cosa si prova a scoprire a 39 di essere autistico? Una liberazione? Una condanna? Lo racconta Fabrizio Acanfora nel suo saggio, ripercorrendo gli anni in cui era “eccentrico” ma anche “irascibile ed egoista”. Ne abbiamo parlato con l’autore il 10 aprile alla libreria Walden di Milano.
Dal vocabolario Treccani:
“eccèntrico agg. e s. m. [rifacimento del lat. tardo eccentrus, gr. ἔκκεντρος, comp. di ἐκ «fuori da» e κέντρον» centro»; il sign. fig. ricalca l’ingl. excentric o eccentric e il fr. excentrique] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che è fuori del centro, che non ha il medesimo centro; si dice in partic. di due cerchi contenuti l’uno nell’altro, ma con centri diversi (opposto a concentrico). 2. agg. e s. m. (f. -a), fig. Riferito a persona o agli atti e al comportamento di una persona, bizzarro, stravagante, che si allontana dai modi comuni: è sempre stata un po’ e.; gli (o le) piace vestire in modo e.; ha dei gusti proprio e.; è un e. (o una e.) in tutte le sue manifestazioni”.
Più o meno questo è stato Fabrizio Acanfora fino a 39 quando ha scoperto di avere la sindrome di Asperger ovvero di essere autistico.
Così in un attimo si sono spiegati i suoi comportamenti strani, le “tempeste” che lo obbligavano a stare chiuso nella sua camera, la difficoltà a relazionarsi con le persone, il fastidio per i rumori, la necessità di avere una routine stabilita, l’ansia per i cambiamenti…
Una liberazione? Sì, dopo aver passato tanti anni a sentirsi “diverso”, sbagliato”, ma anche la consapevolezza che “sarà per sempre” e che bisogna trasformare la consapevolezza in un vantaggio.
Nel suo saggio l’autore ripercorre molte fasi della sua vita, forse le più importanti, forse quelle che gli hanno causato più dolore.
Vi assicuro che leggere queste pagine è molto utile, non solo se si hanno amici autistici, ma semplicemente per capire qualcosa in più di questo modo di essere di cui ultimamente si parla molto. Nel libro c’è anche una sezione dedicata al film e serie tv.
L’autismo non è una malattia è un modo diverso di percepire il mondo e la vita. Lo si comprende leggendo, pagina dopo pagina ci si rende conto quanto è difficile per una persona autistica vivere in una società costruita per i “normali” o neurotipici: famiglia, scuola, lavoro. È tutto un percorso a ostacoli con mille sollecitazioni. E quando vi è un sovraccarico sensoriale ed emozionale arrivano le “tempeste” o meltdown e gli shutdown.
Fabrizio Acanfora riesce a portarci nel suo mondo e a farci comprendere quanto ogni azione sia complicata: ricevere gli amici a cena, andare al ristorante o a un colloquio di lavoro, dormire quando i genitori stanno chiacchierando con gli amici, affrontare l’interrogazione, prendere l’autobus, il treno o l’aereo, stringere la mano a una persona, cambiare la routine giornaliera.
Non c’è autocommiserazione, eppure alcuni capitoli mi hanno commossa, non vi dirò quali, mentre l’Appendice –Riepilogando. Cosa non mi piace, cosa mi piace, e cosa vorrei fosse diverso” mi ha strappato un sorriso.
Di tutto questo e di molto altro abiamo parlato con Fabrizio Acanfora mercoledì 10 aprile alla libreria Walden (via Vetere 14) di Milano.
Vi aspettiamo.
Marinella Zetti
Il libro
Eccentrico
Autismo e Asperger in un saggio autobiografico
di Fabrizio Acanfora
Saggi Pop – Effequ
240 pagine
Disponibile in versione cartacea, spero che presto arrivi anche quella digitale
Chi è Fabrizio Acanfora
Pianista e clavicembalista. Per oltre vent’anni è stato costruttore di strumenti a tastiera del periodo
barocco. Collabora con l’Istituto catalano di Musicoterapia allo sviluppo di nuove metodiche terapeutiche per persone autistiche; è coordinatore e docente presso il Master in Musicoterapia all’Università di Barcellona e coordinatore della ricerca in Musicoterapia presso l’Hospital del mar di Barcellona. Da narratore nel 2015 ha pubblicato I racconti di Barcellona (Officine editoriali, 2015).
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