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Da leggere nelle scuole

 

bambiniINfuga

Affinché la Storia cessi di essere manipolata,un libro che mette ogni fatto nella giusta prospettivae ci aiuta a comprendere anche il presente nel quale siamo

Un altro libro dedicato alle tragiche vicende correlate alla Seconda guerra mondiale, all’anti-ebraismo e alla persecuzione e assassinio di milioni di essere umani?
Ma se ne sentiva il bisogno?
Non si conosce già tutto quello che, storicamente, si deve sapere su quel periodo così buio della civiltà umana?
La risposta, dopo aver letto lo splendido lavoro di Mirella Serri, è decisamente: “No. Un libro come questo mancava”.
Se poi aggiungiamo fenomeni come il revisionismo e il negazionismo, teorie che pur non avendo alcun fondamento storico, raccolgono adepti e manipolano coscienze, è ancor più necessario che lo si legga. Questo “romanzo” difatti non solo accresce le nostre conoscenze su un periodo devastante del nostro passato, ma ci consente di comprendere con maggiore lucidità il presente che stiamo attraversando. L’irrisolta “questione dei territori della Palestina” e la contesa città di Gerusalemme dilaniate tra due popolazioni diverse e opposte per credo religioso e formazione socio-culturale. Ebrei e arabi palestinesi, entrambi originari del ceppo sionista ma fedeli a due religioni monoteiste opposte, che non si muovono verso una conciliazione ma, al contrario, si combattono senza alcuna possibilità di reciproca empatia.

Mirella SerriÈ per queste ragioni che per “I bambini in fuga - I giovanissimi ebrei braccati da nazisti e fondamentalisti islamici e gli eroi italiani che li salvarono” è un libro molto attuale. Difatti può aiutarci a comprendere le ragioni storiche e politiche che portarono – dalla fine degli anni Trenta – alcuni dirigenti europei a espropriare i territori abitati da popolazioni arabo-palestinesi per insediarvi gli ebrei dei quali il vecchio continente voleva disfarsi. Inoltrandosi nella lettura apprendiamo di quando e come Adolf Hitler – con la sua delirante ideologia sulla razza inferiore – decise di modificare quelle espulsioni in condanne a morte, mettendo in funzione i campi di sterminio per mettere in atto “la soluzione definitiva”.
Quello messo in atto dal nazismo fu un meccanismo inumano e implacabile ma… Ma qualcuno riuscì a sfuggire alle sue maglie grazie all’impegno morale di uomini e donne, cui in seguito fu dato l’onorifico appellativo di “i Giusti”.
Il Giusto, che conosciamo nelle pagine di Bambini in fuga, era un ragazzo poco più che ventenne, cui fu affidato un compito tanto al di sopra della sua preparazione ma non della sua forza di volontà: portare in salvo, lontano dai territori controllati dai nazisti, un nutrito gruppo di ragazzi ebrei, bambini e ragazze dai quattro ai diciott’anni, i cui genitori erano già stati “rastrellati” e inviati ai campi di sterminio…

Al racconto di questa vicenda, l’autrice alterna quella biografica di Amin al-Husaynt (1897-1974), colui che Hitler aveva definito “la volpe” e che, senza averne i meriti, divenne Gran Muftì di Gerusalemme, dichiarando guerra a oltranza al popolo ebraico. Attraverso la ricostruzione, ben documentata, della sua vita possiamo conoscere una figura un po’ trascurata dagli storici e che comunque riuscì a non pagare per i crimini commessi, morendo quasi ottantenne senza aver mai conosciuto la prigione.
Oggi, quando si parla di “fondamentalismo islamico”, di shiad e di sterminio degli ebrei darebbe importante rileggere gli atti di certi individui che – come il Muftì al-Husaynt – alimentarono il fuoco dell’odio e della violenza, rendendosi responsabili della morte di migliaia di ebrei.

È anche per questo che sarebbe necessario far leggere “Bambini in fuga” nelle scuole superiori delle nostre scuole. Al di là del racconto di una toccante vicenda umana, questo libro ci insegna a “leggere la Storia” e a comprendere l’origine di tante tragedie contemporanee e di quanto la realtà dei fatti possa essere mistificata.

Flaminia P. Mancinelli

Bambini in fuga di Mirella Serri
Longanesi, pag.256 - € 14,96 (e in e-book € 9,99)

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