La signora dell’auto con gli occhiali e il fucile

 

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Il noir di Sèbastien Japrisot, pubblicato da Feltrinelli nel 1967, è stato acclamato come “innovatore”, ma per me è stato difficile entrare in sintonia con autore e protagonista…

 

Ho iniziato a leggere La signora dell’auto con gli occhiali e un fucile (titolo originale La dame dans l’auto avec des lunettes et un fusil) di Sébastien Japrisot – edito da Feltrinelli- su suggerimento dell’amica Dominique Valton, scrittrice originale e raffinata lettrice.
Purtroppo non sono entrata in sintonia con la protagonista. Probabilmente la pessima traduzione ha contribuito a mantenere questa distanza. Per darvi un esempio concreto il “succo di frutta” è diventato “sugo di frutta” e di errori simili ne ho riconosciuti molti. E stiamo parlando di un Feltrinelli doc, visto che è stato pubblicato nel 1967.

Ho continuato nella lettura semplicemente perché stimo molto la mia amica. In effetti, circa a un terzo del romanzo –sono 206 pagine- ho iniziato ad apprezzare la signorina Dany Longo, addirittura ad affezionarmi a questa donna perseguitata dalla sfortuna. Oppure no? In questo dilemma l’autore vi lascia fino alla fine del romanzo.

E il finale per me è stato una profonda delusione. Molto… rosa, per essere un noir. E non posso aggiungere altro per non togliere la sorpresa a chi decidesse di leggerlo.

Lo consiglio? Non lo so, probabilmente in lingua originale si può apprezzare la capacità di scrittura di Japrisot e se ne possono gustare sfumature inesistenti nella versione italiana.
M.Z.

 

 

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