L’Amore in sospeso

 

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A quanti anni iniziamo a cercare l’amore? 
Fin dove ci si può spingere per amore? 
Il sentimento che muove il mondo è al centro 
dell’ultimo romanzo di Flaminia Mancinelli. 
Un’opera che sta facendo discutere per i temi trattati
e per il linguaggio utilizzato. Ne abbiamo parlato con l'autrice. 

 

 

Perlustrare e entrare nell’animo umano è una delle caratteristiche di Flaminia Mancinelli, una scrittrice che non finisce mai di stupire per la sua capacità di scrittura dalle mille sfaccettature.
Nell’ultimo romanzo L’Amore in sospeso l’autrice scandaglia questo sentimento da un’altra prospettiva. E non ci riferiamo al fatto che narra l’incontro tra due donne - anche se l’opera è stata inserita in Biblioteca Lesbica- ma a qualcosa di più profondo.
Per capire meglio abbiamo rivolto alcune domande a Flaminia Mancinelli.

D. Dopo Omicidi all’ombra del Vaticano un thriller che ha riscosso un grande successo, hai pubblicato L’Amore in sospeso, un bel cambio di registro. Come è nato l’ultimo romanzo?
R. Difficile rispondere. Come e perché nasce un romanzo? Forse nessun autore sarebbe in grado di rispondere a questa domanda. Ma la realtà è, come sempre, molto più semplice di come possiamo descriverla.
Un libro nasce per necessità. E così, a un certo punto della mia esperienza, ho avvertito la necessità di rischiare tutta me stessa affrontando direttamente il tema che era stato, comunque, sempre alla base di tutti i miei scritti: l'Amore. In questo caso non vi è la vita, che scorre quotidiana, e che incappa casualmente in un Amore. Qui l'Amore e la sua privazione sono il motore stessoflaminia-mancinelli dell'esistenza, perché io oggi credo sia questo l'unica necessità che giustifica l'agire e l'esistenza stessa di noi esseri umani. Amore e mancanza di esso nei confronti dell'altro ma anche di noi stessi, è questo il motore immobile che genera il desiderio, la passione e la disperazione, dall'estasi fino all'autodistruzione, io credo.

D. L’Amore in sospeso parla dell’incontro tra due donne ed è un rapporto dilaniante, ma è davvero così difficile l’amore tra due donne o, più semplicemente, è molto difficile amare?
R. Amore in sospeso racconta di un movimento che pone un soggetto di fronte a qualcosa di esterno a se stesso, a qualcosa di sconosciuto che vorremmo disperatamente avere. Ed è qui, almeno all'inizio, che entra in gioco l'immaginazione, un'immaginazione che ha i caratteri di noi stessi, e che per ognuno è diversa e che, purtroppo, spesso non ha alcuna aderenza con la realtà di ciò che desideriamo.
C'è chi all'amato chiede l'Amore che non ha mai ricevuto, la cura e le attenzioni, e c'è chi alla persona di cui si innamora chiede la soddisfazione di un desiderio sessuale, un antidoto alla solitudine, un'idea di immortalità. Non esiste l'amore, ma infinite predicazioni di esso.
Allo stesso modo, secondo la mia esperienza, non vi è differenza di appartenenza sessuale. Non ci sono donne, uomini, vecchi o giovani: solo esseri umani che cercano di dimenticare la propria mortalità amando, e immaginando possa essere per sempre, al di là di se stessi.
Il vero problema è nella costruzione di questo “sentimento”, nel suo divenire “in atto”, nel passaggio dall'immaginazione alla realtà. Quando iniziamo ad agire perché ciò che ci ha attratti di sconosciuto ideale divenga parte della nostra stessa vita, quando cerchiamo la fusione con questo essere che pure è altro rispetto a noi e, spesso purtroppo, da ciò che abbiamo immaginato.

D. Il romanzo però non si limita ad analizzare l’amore tra la protagonista e la sua partner, si spinge oltre parlando della dipendenza, e lo fa in modo duro. Perché hai scelto un linguaggio così crudo?
R. La dipendenza da qualcuno o da qualcosa è quanto di più portale possa accadere di soffrire a un essere umano. La rinuncia alla libertà, alla scelta, ci condanna a una morte anticipata. Cosa può esserci di più crudo? Il linguaggio di un'opera è la sua stessa natura, non può esservi un'espressione linguistica scissa dal suo contenuto. Uno scrittore NON sceglie il suo linguaggio, è il contenuto che vuole rappresentare che si esprimere in un certo modo o in un altro. Il racconto di L'Amore in sospeso è una storia di dolore, di infelicità, di desiderio immaginato e perduto, deluso, cancellato. Il linguaggio non poteva essere diverso. Se un essere umano grida la sua angoscia, quel grido non può essere un sussurro.

D. Ma nel romanzo si affronta il tema dell’amore anche da un’altra prospettiva: quella dei “non amati”. Ancora un tema difficile, pensi che molte persone possano riconoscersi nel tuo scritto?
R. In questo tramonto della mia personale esperienza della vita, io ho raggiunto la certezza di una mia idea in merito. Un'idea che per tutta la mia vita ho cercato di contrastare, perché è opposta a quello che comunemente si crede in merito. Oggi so che noi possiamo amare noi stessi SOLO attraverso l'Amore di un altro. È soltanto l'altro che, amandoci, può dare significato, e felicità e senso, alla nostra esistenza. Tutti, io credo, dovrebbero mettere all'apice dei propri desideri, come scopo di se stessi, l'essere amati. I “non amati”, questi bambini sfortunati che nessuno ha saputo o voluto abbracciare, sono le persone che mi coinvolgono e mi attraggono, cui idealmente vorrei tendere una mano. Siamo anche noi, con le nostre intermittenze esistenziali, la nostra paura di vivere e perciò il nostro timore della perdita.

D. Dopo Omicidi all’ombra del Vaticano e L’Amore in sospeso, ora a cosa stai lavorando?
R. Negli scatoloni del mio ultimo trasloco, dormono decine di racconti e, non ricordo bene, se tre o quattro romanzi, iniziati e poi interrotti. La mia necessità di ordine vorrebbe che io li prendessi e li portassi a conclusione, ma… Ma, purtroppo, la mia necessità di raccontare ciò che mi colpisce ogni giorno ha preso il sopravvento. Quindi ho dovuto arrendermi alla vita. Sto scrivendo due romanzi che, sono il seguito ideale dei miei ultimi libri.
Nei momenti di relax, ho iniziato la stesura di I veleni della provincia, una storia noir che ha come protagonisti gli uomini e le donne che erano piaciuti a tanti miei lettori di Omicidi all'ombra del Vaticano. Il Nucleo dei carabinieri di piazza Mincio, questa volta, saranno però impegnati su due fronti, in Italia e in Francia.
E per quando la scrittura diventa una necessità assoluta, ho iniziato a scrivere il seguito ideale di L'Amore in sospeso, del quale anche il titolo - L'amore in bilico. Amandola, amandoti. - rappresenta la naturale successione logica ed emotiva, nella mia voglia di scandagliare i possibili stati d'animo dell'essere umano di fronte all'Amore.

Sinossi

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A quanti anni iniziamo a cercare l’amore? 
E cosa fa una bambina che non lo riceve? 
E una donna cosa può fare? 
Cos’è l’amore? 
Fino a dove ci si può spingere per amore? 
Quanto la sua mancanza può portare all’autodistruzione? 
Si può scavare nella profondità dell’anima e scoprire il dolore più lacerante: un amore in sospeso che non le permette né di vivere né di amare.

L’Amore in sospeso è disponibile su Amazon in formato digitale

 

Chi è Flaminia Mancinelli
Vive nella campagna lombarda ma si considera cittadina del mondo; quando non si dedica alla lettura e scrittura sul Web, scrive romanzi e racconti, sceneggiature e narrazioni, ma (tranquilli) mai poesie. Il vizio di scrivere la perseguita da quando era molto giovane, ma questo non significa che ora sia vecchia, diciamo che è una sempreverde.
Il celebre Cartesio diceva: Cogito ergo sum ovvero Penso dunque sono… Flaminia l’ha parafrasato in: Amo ergo scribo ovvero Amo dunque scrivo... aggiungendo: “Scrivere esige un sacrificio, una rinuncia a parte del nostro vivere, quindi farlo è un atto d'amore verso l'altro”. Se poi “l’altro” non apprezza… amen!
Non è seguace di religioni né di credenze mistiche, ma adora la filosofia dell’e-book e da quando, nel lontano 2011, ha iniziato a praticarla… ha persino rinunciato a bearsi del “profumo della carta”; il 99 per cento delle sue letture sono oramai in digitale, visto che la biblioteca di casa è oltre il livello di guardia e ad ogni trasloco sale a dismisura il suo odio proprio per quei libri che aveva tanto amato.
Se la cercate, la trovate di sicuro più nella realtà virtuale del Web che in qualche preciso luogo fisico, anche perché ultimamente è ondivaga sul Pianeta Blu. Un buon punto di partenza è il sito da lei diretto: www.leggereonline.com. È spesso su Facebook e qualche volta, quando si ricorda, su Twitter e proprio di sfuggita su Linkedin. Su wordpress ha un paio di Blog, quello dove scarabocchia pensieri e borbottii di vario genere
Oppure potete conoscerla attraverso la lettura dei suoi romanzi che trovate su Amazon.
Buona caccia!

 

 

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