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La donna gelata

 Anche se è stato scritto nel 1981, purtroppo, è ancora molto attuale. Quante donne sono ancora asservite alla legge del patriarcato? E quante, ancora oggi, pagano con la vita il loro desiderio di essere libere.

Questo di Annie Ernaux è senza dubbio uno dei migliori libri che io abbia letto negli ultimi anni. Non deve frenarvi la data di pubblicazione (in Francia) che risale a quarant’anni fa, 1981. Quindi una narrazione successiva al tanto celebrato Maggio del ‘68 e anche al Secondo sesso di de Beauvoir, che l’autrice cita per due volte nel suo romanzo.

Donna gelata ErnauxNon è una Fiction o, almeno, non lo è nel senso tradizionale che si attribuisce a questo genere, come, d’altra parte, non lo sono mai i testi di Ernaux. Difatti, anche questa volta, l’autrice francese prende a piene mani dalla sua vita, e ci consegna -seppure mediata dal passo letterario - la sua esperienza di “donna gelata”. Chi è questa donna e perché definirla con questo così particolare aggettivo?
Lei è, potrei dire, una nostra sorella maggiore, e non importa quante generazioni ci dividano, lei ci ha precedute nella vita credendo fosse davvero possibileuna parità tra uomo e donna, di vivere la cancellazione del patriarcato, l’asservimento del sesso femminile a quello maschile.
Ne esce sconfitta, per l’appunto gelata o, se preferite, “congelata”.
E non è unica, purtroppo, in questa sua esperienza, restando in territorio francese, dove ho vissuto per diversi anni, quante ne ho incontrate, conosciute, ascoltate donne con un’analoga tremenda storia. Oggi a quarant’anni di distanza…

 

E in Italia?

 

Fatte salve le solite mosche bianche, la situazione non è purtroppo molto diversa, anzi, in alcuni territori persino peggiore, quasi fossimo rimasti non nel secolo scorso, ma agli albori dell’Ottocento.

In queste settimane gran parte degli italiani si stupisce per la mancata approvazione del DDL Zan in Senato, e in decine di migliaia sono scesi in piazza. Ma io mi domando, se la donna è ancora asservita alle leggi di un patriarcato becero e violento, che sempre più spesso ricorre al femminicidio, come è possibile immaginare che i rappresentanti di questa nostra società votassero a favore di una legge volta a proteggere una parte ancora più “disprezzata”?

Tornando a Ernaux, non voglio anticiparvi nulla della trama, perché voglio sia lei a prendervi per mano e a portarvi sui suoi stessi passi, al centro del suo dolore, della sua delusione assoluta. Mi piacerebbe, anzi, che tanti insegnanti, quelli che continuano a consigliare letture improbabili e lontane dal reale, inserissero questo libro come lettura di classe.
FPM

 

annie ernaux copyright Elena VozziChi è Annie Ernaux
Nata a Lillebonne (Senna Marittima) nel 1940 ed è una delle voci più autorevoli del panorama culturale francese. Studiata e pubblicata in tutto il mondo, la sua opera è stata consacrata dall’editore Gallimard, che ne ha raccolto gli scritti principali in un unico volume nella prestigiosa collana Quarto. Nei suoi libri ha reinventato i modi e le possibilità dell’autobiografia, trasformando il racconto della propria vita in acuminato strumento di indagine sociale, politica ed esistenziale. Considerata un classico contemporaneo, è amata da generazioni di lettori e studenti. Finora L’orma editore ha pubblicato Il postoGli anni, vincitore del Premio Strega Europeo 2016, L’altra figliaMemoria di ragazzaUna donna, vincitore del Premio Gregor von Rezzori 2019, La vergognaL’evento e La donna gelata.

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