Tutte le sfumature del giallo

Al mare, ai monti, al lago, in campagna, in città, cosa c’è di meglio di un buon poliziesco quando si è in vacanza?

 

Giallo, noir, thriller, poliziesco, polar sono tra le letture preferite dagli italiani. E partendo per la vacanza, chi non ne mette uno in valigia o lo scarica sul dispositivo di lettura?
Anche a me piacciono molto, ecco una piccola selezione con novità e classici.
Anche se li apprezzo, ho evitato di inserire Patricia Cornwell, Kathy Reichs e Jeffrey Deaver perché li conoscete sicuramente.

Per iniziare la Pentalogia “I canti del male” di Piergiorgio Pulixi con protagonisti il commissario Vito Strega e le ispettrici Mara Rais e Eva Croce: “Il canto degli innocenti” (2015) e “La scelta del buio (2017) entrambi per Edizioni E/O; “L'isola delle anime” (2019), “Un colpo al cuore” (2021) e “La settima luna” (2022) per Nero Rizzoli. Ambientati tra Sardegna e Lombardia, l’autore spinge il noir oltre se stesso,Pentalogia Piergiorgio Pulixi svela le debolezze della ragione inquirente in un mondo irredimibile, in cui perfino la ricerca della verità si trasforma in una colpa.
Tutto inizia con una serie di brutali omicidi perpetrati da adolescenti fra i dodici e i quindici anni che sta mettendo in seria difficoltà la polizia. A indagare è il commissario Vito Strega, un brillante investigatore il cui lavoro è più una missione che un mestiere. Serve infatti un suo proprio ideale di giustizia più che le regole di procedura penale. È un poliziotto filosofico, attento alla psicologia dei criminali, più che uno sbirro d’azione. Ma è anche un uomo molto tormentato che combatte tra il desiderio di giustizia e l’abbraccio del Male.
Quando vengono confinate alla sezione Delitti insoluti della questura di Cagliari, le ispettrici Mara Rais ed Eva Croce ancora non lo sanno quanto può essere crudele un'ossessione.
In compenso hanno imparato quant'è dura la vita. Mara non dimentica l'ingiustizia subita, che le è costata il trasferimento punitivo. Eva, invece, vuole solo dimenticare la tragedia che l'ha spinta a lasciare Milano e a imbarcarsi per la Sardegna con un biglietto di sola andata.
Separate dal muro della reciproca diffidenza, le sbirre formano una miscela esplosiva, in cui l'irruenza e il ruvido istinto di Rais cozzano con l'acume e il dolente riserbo di Croce. Relegate in archivio, le due finiscono in bilico sul filo del tempo, sospese tra un presente claustrofobico e i crimini di un passato lontano. Col passare del tempo diventano una coppia d'eccezione: i modi bruschi e l'impulsività di Mara sono compensati dall'acutezza e dal riserbo sfuggente di Eva. Tra la Sardegna e Milano, i tre poliziotti dovranno mettere in gioco tutto per affrontare un imprendibile nemico dai mille volti e misurarsi ciascuno con i fantasmi del proprio passato.
L’ultimo episodio è ambientato nel Parco del Ticino dove è stato ritrovato il corpo di una ragazza. Una scena del crimine potrebbe essere la riproduzione di un altro delitto avvenuto anni prima in Sardegna. E nessuno, meglio di Strega, Rais e Croce, conosce quel caso, che aleggia ancora nelle loro vite come un'ossessione. Ora a piede libero c'è un emulatore, che vuole i riflettori puntati su di sé.
Piergiorgio Pulixi si addentra nei meandri oscuri dell'umano e interroga l'essenza più intima di una terra impenetrabile. Dall'inizio alla fine, una domanda, come un tarlo, accompagna Strega e i lettori: sono i poliziotti a dare la caccia al killer o è lui a dare la caccia a loro?

Nido di vipere” di Flaminia P. Mancinelli è un “polar”, termine coniato dai francesi per definire romanzi che fondono le caratteristiche di poliziesco e noir. Il romanzo si apre con il coming out della commissaria Giulia Magnani. È lesbica e lo comunica subito, così chi ha problemi o soffre di omolesbofobia può abbandonare la lettura. Una scelta che mi ha conquistata anche per l’impronta esistenzialista che dà al romanzo.
Nido di vipereNon ho apprezzato solo la commissaria, anche gli altri personaggi sono bene delineati e sono sicura che molti avranno un grande seguito. Uno per tutti Luca Rizzo, il patologo che parla con i morti.
Senza anticipare nulla, trovo che il titolo sia veramente molto calzante. Perché lo scoprirete leggendo. Indubbiamente Giulia Magnani deve faticare molto per trovare il bandolo della matassa: chi trae vantaggi dagli omicidi? Si tratta di una vendetta personale o di un regolamento di conti in seno alla malavita?
Il romanzo si svolge a Roma, nel mondo dell’antiquariato e questo consente all’autrice di descrivere alcuni angoli della Capitale che fanno venire voglia di passarci un week end a visitarli.
Quando si inizia a leggere è difficile staccare, si resta incollati fino all'ultima pagina. E soprattutto non si può immaginare il finale che colpisce come un pugno nello stomaco, perché costringe qualche personaggio a fare i conti con la propria coscienza. In primis proprio Giulia Magnani che dovrà riflettere sul motivo che l’ha spinta a fare la poliziotta.
Sicuramente quando lo avrete finito, vi sentirete orfani. Dovete pazientare ancora un pochino perché è in arrivo la seconda avventura della commissaria Magnani. Ambientata a Roma è piena di suspence e colpi di scena. Tutto inizia nel cortile di un palazzo Rinascimentale…. E non vi dico altro.
Flaminia P. Mancinelli ha iniziato con “Gli insofferenti” nel 1997 e da allora non ha mai smesso di scrivere, pubblicando romanzi, gialli e memoir. Una particolarità: nelle sue opere c’è sempre un personaggio Lgbtq.

Baraka” di Riccardo Bruni, per Indomitus Publishing, è il primo con Dante Baldini e spero l’inizio di una lunga serie.
Investigatore privato, ex poliziotto, si è lasciato alle spalle la sua vita da sbirro per rintanarsi in una casa sul mare, a Rocca Tirrenica. Si muove tra il mondo dorato delle frequentazioni illustri del posto e il mondo sommerso che popola il “dietro le quinte” della città.
A lui si rivolge uno studio legale che vuole vederci chiaro sulla morte di Bianca Cataldi, la moglie di un importante affarista. Qualcuno l’haBaraka uccisa nella pineta dietro al Daphne, uno degli stabilimenti balneari più esclusivi della zona. Ma mentre è alle prese con l’indagine, Baldini incappa in un’altra storia, che riguarda proprio gli stabilimenti del litorale. Uno strano incendio ha distrutto il California, e qualcuno ha lasciato una tanica di benzina davanti al Macondo.
Come se non bastasse, Baldini deve fare i conti anche con Zelda, una ragazza fuggita da casa che lui ha ritrovato per conto del patrigno. Un personaggio che mi auguro diventi una presenza costante.
Riccardo Bruni scrive romanzi gialli, noir e thriller. Collabora con quotidiani, riviste e varie realtà del web, occupandosi di cronaca e di cultura. Segue da sempre il mondo dell’editoria digitale e cura laboratori e seminari sulla scrittura.
Riccardo Bruni scrive romanzi gialli. A volte con qualche sfumatura più noir, a volte più thriller. Spesso con un po' di buona musica e in genere con la giusta dose di ironia, tanto per non prendersi troppo sul serio. È giornalista e in passato si è occupato anche di cronaca giudiziaria. Oggi collabora con giornali, riviste web, progetti vari di cui talvolta figura persino tra i fondatori.

Abbiamo sempre vissuto nel castello” di Shirley Jackson, con la traduzione di Monica Pareschi per Adelphi, è un gioiello, da gustare con calma.
E non sono la sola a stimare questa autrice. Stephen King su "L'incendiaria” ha messo questa dedica: "A Shirley Jackson, che non ha mai avuto bisogno di alzare la voce".
È infatti con toni sommessi e deliziosamente sardonici che la diciottenne Mary Katherine ci racconta della grande casa avita dove vive Abbiamo sempre vissuto nel castelloreclusa, in uno stato di idilliaca felicità, con la bellissima sorella Constance e uno zio invalido. Non ci sarebbe nulla di strano nella loro passione per i minuti riti quotidiani, la buona cucina e il giardinaggio, se non fosse che tutti gli altri membri della famiglia Blackwood sono morti avvelenati sei anni prima, seduti a tavola, proprio lì in sala da pranzo. E quando in tanta armonia irrompe l'Estraneo -nella persona del cugino Charles- si snoda sotto i nostri occhi, con piccoli tocchi stregoneschi, una storia sottilmente perturbante che ha le ingannevoli caratteristiche formali di una commedia. Ma il malessere che ci invade via via, disorientandoci, facendoci provare brividi silenziosi e cumulativi. Perché anche in queste pagine Shirley Jackson si dimostra somma maestra del Male - un Male tanto più allarmante in quanto non circoscritto ai cattivi, ma come sotteso alla vita stessa, e riscattato solo da piccoli miracoli di follia.
Shirley Jackson -nata a San Francisco nel 1916 e morta a North Bennington nel 1965- è stata una scrittrice e giornalista statunitense, tra le sue opere più famose vi sono “La Lotteria” del 1948 in stile gotico e “L'incubo di Hill House” del 1959, considerato uno dei più celebri racconti di fantasmi del ventesimo secolo.

La quarta Profezia” di Glenn Cooper per Tea ci porta nel 1943, a Tui, in Spagna e poi a Roma e a Lisbona ai giorni nostri.
La fine è vicina, Lúcia dos Santos ne è convinta. Ventisei anni fa, a Fátima, è stata scelta dalla Madonna per custodire il suo ultimo segreto, con la promessa di portarlo con sé nella tomba. Ma ora Lúcia deve infrangere quel giuramento. Non può più tacere, l’ultima profezia è troppo pericolosa, troppo devastante: se morisse con lei, l'umanità intera sarebbe perduta…
Piazza San Pietro, oggi. Un uomo si fa largo tra i fedeli radunati per ammirare la nuova Pietà di Michelangelo, la prima copia dei capolavori che papa Celestino ha messo all'asta per creare un fondo da destinare ai più bisognosi. L'uomo si allontana, disgustato da quel papa deboleLa quarta profezia e sacrilego, profanatore dei tesori di Santa Madre Chiesa. Ma presto la collera del Signore si abbatterà sul mondo…Lisbona, oggi. Mancano dieci giorni alla messa di canonizzazione di suor Lúcia, quando Cal Donovan viene richiamato d'urgenza in Vaticano. Il papa ha ricevuto una lettera anonima in cui gli si intima di dimettersi prima della cerimonia, altrimenti il suo destino sarà segnato. Negli anni, Celestino VI ha dato prova di grande coraggio, sfidando le tradizioni e le frange più conservatrici della curia. Eppure Cal non lo ha mai visto così spaventato. Perché chiunque abbia scritto quelle parole sembra alludere a un mistero che da oltre un secolo minaccia l’esistenza stessa della Chiesa e che potrebbe cambiare per sempre il corso della Storia. E adesso tocca a Cal Donovan scoprirlo, per il bene di tutti noi…
Glenn Cooper rappresenta uno straordinario caso di self-made man. Dopo essersi laureato col massimo dei voti in Archeologia a Harvard, ha scelto di conseguire un dottorato in Medicina. È stato presidente e amministratore delegato di una importante industria di biotecnologie del Massachusetts, poi è diventato poi sceneggiatore e produttore cinematografico. Grazie al clamoroso successo della trilogia della “Biblioteca dei Morti” e dei romanzi successivi, si è imposto anche come autore di bestseller internazionali.

Le aquile della notte” di Alice Basso, per Garzanti, con la nuova avventura di Anita, questa volta ambientata negli incantevoli vigneti delle Langhe.
Siamo nel 1935. La fuliggine delle fabbriche lascia il posto al dolce profilo delle colline infiammate dai colori dell’autunno. Mentre guarda il paesaggio che scorre dal finestrino del treno, Anita sa che ad attenderla non è una vacanza, ma una trasferta di lavoro per la rivista di gialli Le aquile della notte«Saturnalia», in compagnia dell’immancabile Sebastiano Satta Ascona. Per lei è così raro lasciare Torino che tutto le sembra meraviglioso. Inoltre è il periodo della vendemmia, il momento ideale per visitare le Langhe. Se non fosse che, pochi giorni dopo il suo arrivo, il corpo di un ragazzo viene trovato al limitare del bosco. In quel breve lasso di tempo, Anita ha scoperto che, insieme ad altri coraggiosi coetanei, il giovane faceva parte di un gruppo scout, in segreta violazione dei divieti imposti dal regime.
Anita è solo una dattilografa, però risolve i casi di omicidio.
Alice Basso è nata nel 1979 a Milano e ora vive in un ridente borgo medievale fuori Torino. Lavora per diverse case editrici come redattrice, traduttrice, valutatrice di proposte editoriali. Nel tempo libero finge di avere ancora vent’anni, canta e scrive canzoni per un paio di rock band. Suona il sassofono, ama disegnare, cucina male, guida ancora peggio e di sport nemmeno a parlarne. Con Garzanti ha pubblicato le avventure della ghostwriter Vani Sarca che ho letto e vi consiglio. Nel 2020, con “Il morso della vipera”, ha inaugurato una nuova serie ambientata nell’Italia degli anni Trenta.

Omicidio fuori stagione” di Arwin J. Seaman per Piemme è la prima indagine nordica, capitolo iniziale di una serie ambientata sull’isola di Liten. Il nome è lo pseudonimo di uno scrittore italiano di grande successo. E per il momento non si sa altro, anche se l’autore rilascia interviste.
"Mai successa una cosa del genere, qui."
È questa la frase che l'ufficiale della Scientifica Henning Olsson sente pronunciare al suo arrivo su Liten, isola vulcanica che sorge in unOmicidio fuori stagione tratto di mare tra Svezia e Danimarca. Perché l'omicidio di una ragazza di sedici anni non ha niente a che fare con la vita tranquilla e solitaria di quel mucchio di scogli e boschi su cui Henning non metteva piede da quattro anni. E in cui sperava di non dover tornare più. A Liten non accade mai nulla e questo lo sa molto bene, visti tutti i fine settimana che ci ha trascorso cercando di riportare sulla terraferma la donna che amava: l'agente Annelie Lindahl. Certo, il vulcano spento con il suo lago perfettamente circolare è una bella attrazione durante i mesi estivi.
Henning è stato chiamato per la sua grande esperienza nella Scientifica, ma ciò che dovrà fare a Liten sarà molto più di qualche rilievo. Lì nessuno sa come condurre una vera indagine e lui è l'unico ad averne le capacità. Lui e la persona che quell'isola gliel'ha fatta odiare: Annelie. Insieme a Kaj Bak, un giovanissimo fotografo con idee geniali e un bisogno atavico di riconoscimento, al commissario Owe Dahlberg, che nasconde una parte di sé, e alla giovane Malin, adolescente irrequieta e aspirante influencer, Henning e Annelie cercheranno di sbrogliare il primo capitolo di quello che sembra l'inizio di un incubo.
E poi c’è l'ostilità negli occhi degli uomini, delle donne e anche dei bambini. Sembra che tutta la popolazione dell'isola si sia raccolta nelle vie strette di Mörkrets con l'unico scopo di impedire allo straniero di passare.

Da “La ragazza di neve” di Javier Castillo, con la traduzione di Camilla Falsetti per Salani, è stata tratta l’omonima serie di Netflix.
1998, New York, parata del Giorno del Ringraziamento: Kiera Templeton, tre anni, sparisce. Succede tutto in un attimo: il padre perde la presa calda e leggera della mano di sua figlia e improvvisamente non la vede più, inghiottita dalla folla che si spintona. Inutile chiamarla, La ragazza di nevechiedere aiuto e disperarsi. Dopo lunghe ricerche, vengono ritrovati solo i suoi vestiti e delle ciocche di capelli.
2003, cinque anni dopo, il giorno del compleanno di Kiera: i suoi genitori ricevono uno strano pacchetto. Dentro c'è una videocassetta che mostra una bambina che sembra proprio essere Kiera, mentre gioca con una casa delle bambole in una stanza dai colori vivaci. Dopo pochissimo lo schermo torna a sgranarsi in un pulviscolo di puntini bianchi e neri, una neve di incertezza, speranza e dolore insieme. Davanti al video c'è anche Miren Triggs, che all'epoca del rapimento era una studentessa di giornalismo e da allora si è dedicata anima e corpo a questo caso. È lei che conduce un'indagine parallela, più profonda e pericolosa, in cui la scomparsa di Kiera si intreccia con la sua storia personale in un enigmatico gioco di specchi che lascia i lettori senza fiato. Un thriller perfetto che ribalta le regole del genere.
Javier Castillo è cresciuto a Malaga. Ha studiato Economi aziendale e ha conseguito un master in Management presso la ESCP Europe Business School. I suoi romanzi sono in corso di traduzione in più di sessanta Paesi e hanno venduto più di un milione e trecentomila copie.

Cinque blues per la banda Monterossi” di Alessandro Robecchi per Sellerio. A dieci anni dall’esordio di Carlo Monterossi e del resto della banda, sono disponibili in un unico volume i racconti apparsi nelle antologie dei giallisti di casa Sellerio. Cinque indagini nella Milano nera e feroce tra intrighi finanziari, vizi, segreti, corruzione e piste parallele che convergono.
Il protagonista di questi racconti e dei romanzi di Alessandro Robecchi, è una figura di detective del tutto atipica. Suo punto di partenza èCinque blues per la banda Monterossi sempre stato «guardare nelle vite degli altri».
La caratteristica di Monterossi è il dubbio: dubita del comodo lavoro di produttore di programmi televisivi di grande successo commerciale, che lui giudica spazzatura, ma dubita anche della sincerità del suo disprezzo per il mondo da cui succhia tanto denaro. Così affronta la sua scettica parte sia tra le belle donne il cui fascino è cesellato da generazioni di privilegi, sia nei bilocali con soggiorno-cucina di chi sa sulla propria pelle che «il merito è sempre il merito dei già meritati». E tutto questo, senza rinunciare al whisky più costoso, all’automobile più silenziosa, all’appartamento più elegante, nutrendo una preferenza per chi riesce a vivere da sfigato. O forse è invidia.
Alessandro Robecchi racconta una Milano nera ma «fatta della stessa sostanza di cui sono fatti i soldi», in modo un po’ cinico e sarcastico, ma soprattutto pietoso.

Concludo con “Madre d’ossa” di Ilaria Tuti, per Longanesi, l’ultimo della serie dedicata a Teresa Battaglia. A  mio avviso, sarebbe meglio iniziare la lettura dal primo “Fiori sopra l’inferno”, pubblicato nel 2018.
Sembra che il commissario Teresa Battaglia abbia perso davvero la sfida più grande di tutte contro la sua memoria. È questo che pensano i colleghi e chi le vuole bene. È questo che pensa anche Massimo Marini, che dopo aver ricevuto una chiamata anonima si è precipitato in mezzo alle montagne. Lì, dove un feroce crimine potrebbe essere stato compiuto, trova il cadavere di un ragazzo fra le braccia di Teresa. Madre d'ossaMassimo sa che quella è una scena del crimine e che il commissario Battaglia non dovrebbe trovarsi lì. Sa che ha compromesso il ritrovamento e alterato gli indizi. Ma forse non è davvero così che stanno le cose…
Negli incubi di Battaglia ci sono diavoli vampiro e angeli di luce, ma nelle sue giornate ci sono sempre i suoi ragazzi, Parisi, De Carli e soprattutto Massimo Marini. Hanno imparato l’arte di non farla sentire sbagliata, non la abbandonano mai, fanno scudo, squadra, famiglia.
Ilaria Tuti vive a Gemona del Friuli, in provincia di Udine. Dopo aver lavorato come illustratrice, ha pubblicato racconti gialli e fantasy in riviste e antologie ottenendo il Premio Gran Giallo Città di Cattolica nel 2014 e Premio della Montagna Cortina d'Ampezzo 2020. Ha esordito nella narrativa nel 2015 con “La ragazza dagli occhi di carta”, ebook per Nero Press; ma il successo è arrivato nel 2018 con la commissaria Teresa Battaglia. Da questi romanzi, tutti pubblicati da Longanesi, è stata tratta nel 2023 la serie televisiva “Fiori sopra l'inferno - I casi di Teresa Battaglia” con protagonista Elena Sofia Ricci.

Buona lettura.
MZ