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Così lontani, così vicini

“I Travestiti” e “The Danish Girl”, due libri molto diversi eppur molto attigui per argomento e sensibilità. Entrambi raccontano storie, uno lo fa con le foto l’altro con le parole.

 

I Travestiti” e “The Danish Girl” li ho letti durante le vacanze natalizie, sono molto diversi, eppure molto vicini per argomento e sensibilità. Il primo è un libro fotografico arricchito da preziosi testi, il secondo un romanzo da cui è stato tratto un film. Ho visto anche il film, consiglio lettura e visione, scegliete voi in quale ordine.


La prima volta che ho incontrato un “travestito” è stato proprio a Genova alla fine degli anni ’60. In realtà era una transessuale molto bella e femminile, ma a queiI travestiti tempi non c’era un termine appropriato. Erano semplicemente “I Travestiti”, come nel libro fotografico di Lisetta Carmi, edito da Contrasto. Mentre li sfogliavo, ho rivissuto quei momenti e tutti gli altri che ho trascorso con le mie amiche trans. E sono stati tanti perché con loro ho sempre avuto un legame molto speciale.
Le foto di Carmi sono vere, raccontato la vita di queste persone. Trasmettono emozioni e sentimenti.
Anche i testi di Giovanni Battista Martini, Vittorio Lingiardi, Juliet Jacques e Paola Rosina sono interessanti ed esplicativi per chi non conosce questo mondo.
E poi c’è la storia del libro, come è nato e perché è rimasto “nascosto” così a lungo. C’è anche lo zampino di Barbara Alberti.
Non vi racconto nulla, solo qualche frase di per incuriosirvi.

Scrive Juliet Jacques: “Avevo dieci anni quando ho capito di essere transgender e di voler fare la transizione… Avrei voluto conoscere i travestiti da giovane, perché mi avrebbe reso più consapevole del fatto che esistevano persone come me nel mondo e nella storia”.
E Vittorio Lingiardi: “Sono certo che nel gruppo di travestiti genovesi fotografati da Lisetta Carmi le possibilità cosiddette gender-variant (e gender-fluid e bi-gender) avrebbero oggi uno spazio ampio quante sono le soggettività”.
E, infine, Lisetta Carmi: “Osservare i travestiti mi ha fatto capire che tutto ciò che è maschile può essere anche femminile, e viceversa. Non esistono comportamenti obbligati, se non in una tradizione autoritaria che ci viene imposta fin dall’infanzia”.

 

The Danish GirlThe Danish Girl” di David Ebershoff con la traduzione di Anna Mioni, edito da Giunti, è la storia di Einar e delle sue vicissitudini per far emergere chi era realmente: Lili.
L’autore ha attinto da “Man Into Woman” la raccolta degli scritti di Einar Wegener/Lili Elbe ma, per sua stessa ammissione, ha lavorato molto di fantasia. Ha inserito personaggi inesistenti e modificato i fatti. Il risultato è un romanzo avvincente che accompagna il lettore nella conoscenza di Einar e nella scoperta di Lili. Ma c’è anche Greta, la moglie di Einar che vede la persona che ama cambiareMan Into Woman radicalmente sotto i suoi occhi. Tutto nasce da un semplice favore che Greta chiede a Einar. Siamo a Copenaghen, inizi Novecento: entrambi stanno dipingendo nel loro atelier, lui realizza paesaggi velati dalla nebbia del Nord; lei ritrae su enormi tele i ricchi committenti della borghesia cittadina. Proprio per completare il ritratto di una nota cantante d'opera, Greta domanda al marito di posare in abiti femminili. Da principio Einar è riluttante, ma presto viene completamente sedotto dal morbido contatto della stoffa sulla sua pelle. Via via che si abbandona a questa esperienza, il giovane entra in un universo sconosciuto, provando un piacere che né lui né Greta avrebbero mai potuto sospettare. Quel giorno Einar scopre che la sua anima è divisa in due: da una parte l'artista malinconico e innamorato di sua moglie, dall'altra Lili, una donna mossa da un prepotente bisogno di vivere. E non aggiungo altro.

 

Lili Elbe Portrait 1926

È bene precisare che nel 1930 l'artista danese Einar Wegener subì una serie di interventi chirurgici per vivere come Lili Ilse Elvenes, più conosciuta come Lili Elbe. La prima edizione di “Man Into Woman” è stata pubblicata nel 1933.
Chi desidera conoscere la storia di Lili, può visitare il sito a lei dedicato.
MZ