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Leggere, secondo Laura Radiconcini

 

ap-laura-radiconcini
Grande lettrice da quando ha scoperto gli e-book ha bandito i libri cartacei. La trama è quello che più la colpisce. Ritiene che in Italia gli editori diano poco spazio al fantasy.

 

 

 

 

 

 

 

 


D. Quando vuoi rilassarti preferisci: guardare la televisione, andare al cinema o leggere un libro?
R. È una domanda meglio rivolta ad una persona attiva. Fisicamente, tra pandemia, età e problemi alla spina dorsale sono poco attiva. Leggo un libro ogni due giorni circa, non per rilassarmi ma perché è il mio modo di passare il tempo. Non apro mai la TV, vedo i programmi TV che mi interessano in streaming sul computer. Quando era possibile andavo al cinema abbastanza spesso.

D. Dove leggi abitualmente: in poltrona, a letto, alla scrivania? Se potessi scegliere, quale sarebbe il tuo luogo ideale per la lettura?
R
. Leggo soprattutto sul computer, visto che ormai compro solo e-book e mi sono installata il Kindle per PC, tranne qualcosa che ho dovuto comperare per le ricerche relative al mio ultimo libro. Ho una poltroncina da ufficio comodissima, poi, fuori di casa, leggo dovunque mi tocchi aspettare, usando il piccolo kindle che mi porto sempre appresso.

D. Nel suo famoso Decalogo, al terzo posto, Daniel Pennac sancisce il diritto del lettore a “non finire il libro”: tu hai seguito questo consiglio? Se sì, con quale libro e perché?
R
. Troppi per poter essere elencati, è un diritto di cui mi avvalgo da sempre. Da quando ho il kindle rimando indietro con piacere qualunque libro mi stia annoiando o comunque non mi piaccia. Mai però se l'ho finito. Non sarebbe corretto.

D. Qual è il libro -o i libri- che più hai amato? E quello o quelli che si sono rivelati una delusione?
R
. Il libri di cui mi sono sbarazzata li dimentico subito. Un'unica eccezione “Il Codice da Vinci”. L'ho finito, buttato (proprio nella spazzatura). Ricomprato per errore e ributtato.

Ci sono libri che mi hanno cambiato la vita. Non si tratta necessariamente di capolavori letterari. Faccio due esempi: “La saga di Twilight”. Comprai il primo volume in occasione di un viaggio in treno. Arrivata a Milano, invece di andare da mio figlio mi feci portare dal taxi in libreria, e comprai gli altri volumi. Una passione giovanile per le storie di vampiri mi dava finalmente quel che avevo cercato senza trovarlo: vampiri "biologici", non soprannaturali, ovvero creature appartenenti ad una diversa specie, alieni, insomma, ma senzienti e come tali anche capaci di scelte etiche (C'è Alien, ma c'è anche ET). Tanto mi appassionai che cercai la relativa fanfiction e poi provai anche a scriverla, pubblicando in inglese su siti dedicati. Poi gli amici cui avevo fatto leggere i miei racconti auto-tradotti mi convinsero a provare a pubblicare mainstream, cosa che avvenne. Ero andata in pensione e avevo tempo. Poiché leggo molti romanzi storici mi venne naturale far svolgere le mie trame in contesti storici, accuratamente ricercati. Così sono nati “Il pellegrinaggio” (editore Il Ciliegio) e “Io sono niente” (Editore Oakmond Publishing). Il secondo esempio è questo: da brava militante radicale ho partecipato a diverse campagne per i diritti civili, poi ho cominciato anche a leggere romanzi con tematiche LGBT, fino all'incontro fatale con la bellissima trilogia “Il principe prigioniero”. Poi passaggio per la fanfiction poi, finalmente, un romanzo con la storia d'amore tra due guerrieri. Ma ho scelto di ambientarlo tra le camicie rosse garibaldine. Si chiama “Due su Mille” e, causa pandemia, sta ancora aspettando di trovare un editore.

D. Cosa cerchi in un libro? Cosa attira di più la tua attenzione: la copertina, il titolo, l'autore, la bandella con la storia?
R
. La trama, la trama, la trama. Voglio sapere di che parla un romanzo, tutto il resto non è molto importante, anche se ho autori che seguo e di cui spesso compro più libri (se la trama mi interessa).

D. Quale argomento ti appassiona e, secondo te, viene poco considerato dagli editori italiani?
R
. Il fantasy direi. I miei romanzi sono storico-fantasy, nell'ultimo c'è la spedizione dei Mille, ci sono anche degli elfi e un munaciello (ndr: piccolo monaco, spiritello del folclore napoletano).

D. E per finire cosa pensi degli e-book? Secondo te, quali sono i loro pregi e i loro difetti? Li utilizzi?
R
. In certo senso ho già risposto. È meraviglioso scoprire on line o al telefono che un libro mi interessa, e cominciare a leggerlo con due click. Il primo è stato “Il cuore se potesse pensare”, di Sultana Razon. Me ne parlò la mia consuocera al telefono e dopo dieci minuti lo stavo già leggendo. In casa mia libri di carta non ne entrano più, tranne in casi estremi. Il libro mi interessa come contenuto, non come oggetto e i feticisti della carta mi irritano. Tra l'altro ho donato oltre 700 libri di mio marito alla biblioteca del Senato (saggistica storico-politica ed economia) e neppure si vede, tanto gli scaffali sono ancora pieni. L'unico difetto è che non si possono prestare.

Chi è Laura Radiconcini
ap-laura-radiconciniRomana ma con qualche ascendenza statunitense, è già nonna. Non pensava di scrivere: nella vita ha fatto altro, militante in molte campagne per i diritti civili, poi per quasi trent’anni, dirigente di una associazione ambientalista internazionale. Ma ha sempre letto molto, e ogni tanto si innamorava di un personaggio o di una trama. Così ha scoperto la fanfiction e ha cominciato a scrivere. Incoraggiata dagli amici, ha voluto tentare la strada della pubblicazione: nel 2017 è uscito il suo primo libro, “Il Pellegrinaggio”, seguito nel 2019 da “Io sono niente-storia di un vampiro partigiano”, entrambi reperibili su Amazon in italiano e in inglese. Sono storie fantasy, perché quella era la sua passione, ma anche romanzi storici, sostenuti da ricerche accuratissime. Poi la passione si è trasferita alle tematiche LGBT ed è nato “Due su Mille”. Voleva una storia d’amore tra due guerrieri ma voleva che si movessero in un contesto storico preciso e italiano; così ha scelto l’epopea garibaldina.

 

 

 

 

 

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