Immortali?

Qualche riga per diffondere il pensiero di un giovane filosofo italiano, Emanuele Coccia, che ha insegnato nelle università europee, orientali e americane oltre che italiane.


Un articolo su di lui e sul suo libro – Metamorfosi – finalmente edito in italiano da Einaudi (era stato pubblicato in Francia due anni fa!) hanno attirato il mio interesse.
Vi si parla di Metamorfosi, come di condizione imprescindibile per gli esseri viventi, il riferimento a Ovidio, l’autore latino che narrò, per i suoi contemporanei ma anche per noi, l’indimenticabile mito d’amore e morte di Orfeo ed Euridice… Per arrivare a scrivere che noi “moriremo ma forse non moriremo”.

E no… ora non tirate un sospiro di sollievo… Coccia è pur sempre un filosofo, mestiere di astrazioni. Un po’ come quando un fisico vi parla di quantistica e mondi paralleli.
Così vi è una sottile distinzione che occorre sempre tenere ben presente tra il pensiero di questi studiosi e la nostra piccola realtà quotidiana: affascinante ascoltarli, alzarsi in volo con loro per qualche attimo, ma rammentando che alla fine dobbiamo atterrare sulla nostra strada di fango e catrame, e la filosofia resta – come insegnava Aristotele, in apertura della sua Metafisica – solo mera meraviglia!

F.P. Mancinelli

 

CocciaMetamorfosi
Emanuele Coccia, Metamorfosi,
Einaudi, pp.208
disponibile in versione ebook e cartacea