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Leggere, secondo Marianna Visconti

 

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Preferisce i romanzi di genere fantascientifico – distopico in versione cartacea, ma apprezza anche i vantaggi offerti dagli e-book. Da poco ha dato vita al blog Lego et Cogito.

 

D. Quando vuoi rilassarti preferisci: guardare la televisione, andare al cinema o leggere un libro?
R. Dipende dal momento, generalmente preferisco leggere un libro, ma non disdegno neppure la televisione o il cinema stesso, se trasmettono programmi o film di mio interesse.

D. Dove leggi abitualmente: in poltrona, a letto, alla scrivania? Se potessi scegliere, quale sarebbe il tuo luogo ideale per la lettura?
R. Generalmente leggo distesa sul divano, lo trovo molto più comodo. Il luogo ideale per la lettura è un caffè letterario, nel quale, magari, sei circondata da gente che condivide la tua stessa passione, sorseggiando una tisana.

D. Nel suo famoso Decalogo, al terzo posto, Daniel Pennac sancisce il diritto del lettore a “non finire il libro”: tu hai seguito questo consiglio? Se sì, con quale libro e perché?
R. Credo fortemente in questo diritto! La lettura deve essere un piacere prima di tutto, per cui penso che sia giusto interrompere la lettura di un libro che non sia più di nostro gradimento. Personalmente mi capita piuttosto raramente, l’ultima volta, per esempio, il libro che ho lasciato a metà è stato “Stronze si nasce” di Felicia Kingsley; probabilmente ho preso a leggerlo in un momento storico non proprio adatto, magari riproverò in un secondo momento.

D. Qual è il libro -o i libri- che più hai amato? E quello o quelli che si sono rivelati una delusione?
R. Il libro che ho amato di più in assoluto è “1984” di George Orwell, anche se ultimamente ho letto “Sostiene Pereira” di Antonio Tabucchi e mi è piaciuto tantissimo, per me è stata una grande scoperta e mi rammarico di non averlo letto prima. Nessun libro mi ha deluso nel senso stretto della parola, magari su qualcuno avevo riservato eccessive aspettative… Come nel caso de “Le affinità elettive” di Goethe.

D. Cosa cerchi in un libro? Cosa attira di più la tua attenzione: la copertina, il titolo, l’autore, la bandella con la storia?
R. In genere la prima cosa che mi cattura di un libro, soprattutto se ne disconosco l’autore, è il titolo. Ma prima di decidere di leggerlo o meno, m’informo su internet sul suo contenuto.


D. Quale argomento ti appassiona e, secondo te, viene poco considerato dagli editori italiani?
R. Generalmente preferisco i romanzi di genere fantascientifico – distopico perché, seppur siano incentrati su un'ipotetica società in epoca futura, le cui tendenze vengono percepite negativamente, invitano ad una sana riflessione sul tempo presente. Non mi pare che vi sia un argomento o un genere che sia particolarmente trascurato dall’editoria italiana nella sua globalità.

D. E per finire cosa pensi degli e-book? Secondo te, quali sono i loro pregi e i loro difetti? Li utilizzi?
R. Sarà che sono una nostalgica che guarda al passato, ma preferisco di gran lunga i libri cartacei… L’odore di ‘nuovo’ che sprigionano non appena li si acquista, sfogliarne le pagine mentre lo si legge e sistemarlo nella libreria una volta terminato è un qualcosa che non ha prezzo. In ogni caso non ho un’opinione troppo negativa sugli e-book, ultimamente, tra le altre cose, mi ritrovo a leggere più libri digitali piuttosto che cartacei. Sicuramente uno dei loro pregi e che puoi portare con te più testi contemporaneamente senza eccessivo sforzo fisico dato dal peso, inoltre si può facilmente zoomare il testo se scritto con caratteri minuscoli, ma di contraccolpo la vista si sforza di più a causa dello schermo. Inoltre gli e-book non ti danno tutte quelle sensazioni sopra elencate che i libri cartacei possono darti.


Chi è Marianna Visconti
Palermitana non solo di nascita ma anche nel cuore e nell’anima, da sempre ha avuto una forte
tensione per l’arte e per il mondo culturale in tutte le sue declinazioni. Per tale motivo ha intrapreso degli studi prettamente umanistici: giungendo alla maturità classica in primis, acquisendo successivamente la laurea triennale in “Filosofia e scienze etiche” e, infine, culminando il suo percorso di studi con la laurea magistrale in “Scienze filosofiche”. Attualmente si dedica ad attività di volontariato, sia da un punto di vista sociale e assistenziale, che da un punto di vista culturale, oltre che a gestire un blog letterario: “Lego et Cogito”. In questo blog si occupa prettamente di recensire libri di varia natura, soprattutto di autori emergenti. Se qualcuno ne avesse la curiosità può visitare il blog. Ad esso sono collegate le pagine Facebook e Instagram.

 

 

 

 

 

 

 

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