• Home
  • Letture
  • Interviste

Leggere, secondo Veronica Tomassini

 

veronica-tomassini











Predilige i grandi romanzi ottocenteschi e il recente neorealismo.
E per quanto riguarda gli e-book…

 

D. Quando vuoi rilassarti preferisci: guardare la televisione, andare al cinema o leggere un libro?
R. Di solito leggo un libro.

D. Dove leggi abitualmente: in poltrona, a letto, alla scrivania? Se potessi scegliere, quale sarebbe il tuo luogo ideale per la lettura?
R. Potrei leggere ovunque, ma ultimamente preferisco il silenzio della mia camera da letto.

D. Nel suo famoso Decalogo, al terzo posto, Daniel Pennac sancisce il diritto del lettore a “non finire il libro”: tu hai seguito questo consiglio? Se sì, con quale libro e perché?
R. Pochissime volte, ma dovevano essere proprio libri orrendi, che non citerò ovviamente.

D. Qual è il libro -o i libri- che più hai amato? E quello o quelli che si sono rivelati una delusione?
R. I libri che ho amato di più sono stati i grandi romanzi ottocenteschi, il realismo russo, e il più recente neorealismo. I libri che si sono rivelati una delusione? Non ricordo, forse semplicemente sono stati i libri che mi sono piaciuti meno.

D. Cosa cerchi in un libro? Cosa attira di più la tua attenzione: la copertina, il titolo, l’autore, la bandella con la storia?
R. Può funzionare con tutti questi elementi insieme, però nella prassi  scelgo l’autore, al di là della trama (di cui mi importa relativamente, se cerco l’autore, il letterato), della copertina, della bandella e così via.

D. Quale argomento ti appassiona e, secondo te, viene poco considerato dagli editori italiani?
R. Mi preme la fragilità del genere umano, la defezione, i vizi dell’uomo nella contemporaneità. Vorrei capire chi è l’uomo che abita il nostro tempo. Vorrei leggere libri che lo raccontassero davvero, che non mentissero.

D. Cosa pensi degli e-book e più in generale dell’editoria digitale?
R. Preferisco la carta, non riesco a leggere in digitale, mi stanco. Ci sono dei riti legati alla lettura a cui non rinuncio e certi odori anche che sono della carta e basta, competono alle pagine vere. Non saprei pronunciarmi sul futuro degli e-book. Peraltro ne ho anche pubblicato uno con Feltrinelli.

D. E infine, li utilizzi? Secondo te, quali sono i loro pregi e i loro difetti?
R. Come dicevo, non ho una grande confidenza, perciò li uso davvero molto poco. La praticità di ordinare e scaricare un e-book: è un pregio. E’ un pregio? Sui difetti credo di aver già risposto sopra.

Chi è Veronica Tomassini
Siciliana, di origini umbre. Esordisce con il romanzo Sangue di carne, Laurana editore, nel 2010. Nei suoi scritti tornano spesso ambientazioni suburbane, storie intestine e periferiche. Predilige gli antieroi – ammette- gli immigrati, i vuoti a perdere, i profeti delle panchine. Ha partecipato al Dizionario Affettivo di Matteo B.Bianchi, un suo racconto è presente nell’antologia edita da Transeuropa, Love out, mentre per la collana digitale Zoom di Feltrinelli, nel luglio 2012, è uscito il mini-ebook  dal titolo Il polacco Maciej. Ha collaborato con la Scuola Holden nell’ambito di un progetto editoriale. Suoi scritti sono comparsi in diverse riviste letterarie. Collabora con Il Fatto Quotidiano dove cura anche il blog. A luglio 2014, ha pubblicato con Gaffi editore il romanzo Christiane deve morireAltre informazioni sul suo blog.

Stampa Email