Leggere, secondo Piero Mazzini


Piero Mazzini
D. Quando vuoi rilassarti preferisci: guardare la televisione, andare al cinema o leggere un libro?
R. Sicuramente leggere un buon libro. Un libro non ti lascia mai da solo, è l'amico che ti trascina in mille avventure, che ti fa immergere nel cuore e nelle vite dei personaggi (...)

 

che animano quel mondo fantastico a cui noi stessi diamo un volto, una voce, una personalità.
La sinergia che si crea tra la nostra mente creativa e le parole contenute in un libro è qualcosa di meraviglioso e unico. Io amo profondamente i libri, soprattutto quelli che raccontano delle storie.
Poi c'è il cinema di cui io sono un avido consumatore, ma il feeling che si crea è completamente diverso: la fruizione della storia narrata si risolve sempre in una sorta di catarsi collettiva.
Il cinema non avrebbe senso se non ci fosse una sala gremita di spettatori partecipi delle emozioni che un buon film riesce sempre a trasmetterti.
La televisione purtroppo ha perso molto della fascinazione che una volta esercitava su me bambino o ragazzo, e devo dire che la colpa è della cattiva qualità di molte, troppe trasmissioni, un fenomeno che andato in crescendo negli ultimi vent'anni. E che dire dell'invadenza della pubblicità, è una cosa al limite della tollerabilità!


D. Qual è il libro che più hai amato?
R. Di libri ne ho letti molti, e tanti hanno lasciato un ricordo indelebile, ma se dovessi sceglierne uno che ha conquistato un posto speciale nel mio cuore, direi senz'altro Tre Uomini in Barca di Jerome K. Jerome, un classico dell'umorismo inglese.

Un libro che riesce a far ridere e sorridere della vita in modo così garbato e arguto è  un regalo prezioso, tant'è che conservo ancora la copia che acquistai più di trent'anni fa.


D. Cosa cerchi in un libro? Cosa attira di più la tua attenzione: la copertina, il titolo, l’autore, la bandella con la storia?
R. Un libro comunica in molte maniere, non è solo il contenuto che conta, ma in quanto oggetto fisico è qualcosa che attira l'occhio e il tatto.
La prima cosa che guardo è il titolo e subito dopo la copertina. L'autore, a meno che non sia una persona famosa a me nota, viene dopo.
La copertina è molto importante per me e può essere determinante nella scelta di acquistare o meno un libro. Una copertina parla, comunica emozioni, mi dà un assaggio visivo di come sarà il libro dentro, dello stile e del contenuto.
Se il libro ha attirato la mia curiosità, leggo la sinossi e la biografia dell'autore contenuta nella bandella e solo allora, comincio a sfogliare il libro, a "spiare" il contenuto.


D. Cosa pensi degli e-book? Quanto credi impiegheranno sostituire i libri cartacei?
R. Io credo che ci vorrà molto tempo prima che gli e-book soppiantino completamente il libro cartaceo. Non dimentichiamoci che la nostra civiltà ha un rapporto con la carta stampata che dura almeno da cinquecento anni.
Se pensi ad un libro, difficilmente ti verrà in mente la copia digitale, ma l'oggetto, in quanto spessore, grandezza, grana della carta.
Probabilmente saranno i nativi digitali, cioè i giovani, a decretare eventualmente la fine del libro tradizionale così come noi lo conosciamo, ma non ne sarei poi tanto sicuro.


D. Li utilizzi? Secondo te, quali sono i loro pregi e i loro difetti?
R. Sì, ho incominciato ad acquistarli ed a leggerli per ragioni professionali, finora i romanzi sono solo due.  Il resto sono guide, manuali che mi servono per tenermi aggiornato.

I pregi sono evidenti: su un qualsiasi e-reader possono essere archiviati centinaia se non migliaia di titoli, hai praticamente una biblioteca in tasca.
Da un punto di vista professionale credo che costituiscano una formidabile opportunità per gli autori che vogliano aumentare il bacino di potenziali lettori, vista l'ampia gamma di device su cui può essere visualizzato un e-book.
Tecnicamente cambia totalmente il modo di fruizione: un e-book può contenere dei collegamenti a risorse esterne, può essere addirittura un oggetto digitale interattivo e multimediale.
Personalmente apprezzo molto la possibilità di poter aumentare la dimensione dei caratteri, una cosa che non si può evidentemente fare con un libro tradizionale.
Anch'io comincio ad essere nella mezza età e i problemi di vista si fanno sentire. Un e-book può risolvere parzialmente queste difficoltà.
Difetti? Direi la "freddezza" del mezzo tecnologico, ma è una questione puramente soggettiva: il  libro, in quanto oggetto tangibile, occupa fisicamente un posto, devo preoccuparmi dove metterlo, lo sposto, lo impacchetto per fare un regalo... C'è una bella differenza.



D. L'arretratezza italiana nell'ICT penalizza di sicuro anche la diffusione dell'e-book. Tu che hai ideato uno splendido plugin che mette in condizione qualsiasi scrittore di trasformarsi in self-publisher, cosa pensi si possa fare per avvicinare gli Italiani all'editoria digitale?
R. Mah, io piuttosto mi porrei la domanda "come fare per far leggere di più gli italiani", che individuo come una delle cause dell'arretratezza di questo paese.
In campo ICT ci sono come è noto, spaventose lacune. Io stesso ho potuto toccare con mano questo divario, avendo avuto la possibilità di condurre in qualità di docente decine e decine di corsi di alfabetizzazione informatica, grazie a progetti mirati della Pubblica Amministrazione che devo dire, si sta muovendo bene e ha investito risorse nella formazione degli adulti.
La tecnologia aiuta, ma a monte ci dovrebbe essere una mentalità diversa, meno succube del mercato e dei suoi stereotipi, più attenta e selettiva nella scelta  dei prodotti.
Speriamo bene!
 

Chi è Piero Mazzini:
educatore, formatore informatico e web designer. Vive e lavora è Ravenna, una splendida città d’arte ricca di storia e tradizioni. Da molti anni si interessa di informatica e tecnologie web, una passione che ha radici lontane. Assunto nel 1990 come educatore presso la Cooperativa Sociale progetto Crescita, deve infatti alla scuola l’incontro con il primo notebook in dotazione ad un ragazzo disabile.
Correva l'anno 1993 e da allora inizia un percorso di formazione come autodidatta che sfocia nell'acquisto del primo PC nel 1999 e successivamente, grazie alla frequentazione di corsi e stage, si perfeziona acquisendo competenze professionali.
Dal 2003 inizia a progettare siti web ma è nel 2006 che avviene la svolta: diventa infatti socio dell'associazione RavennaLug, dove impara a conoscere ed apprezzare il Software Libero e Linux.
Nel frattempo, inizia anche l'attività come formatore. Viene scelto dal Comune di Ravenna per condurre corsi di alfabetizzazione informatica per adulti over 55, un'esperienza avviata nel 2007 e che continua tuttora.
Nel 2010 apre la Partita IVA e inizia la carriera come formatore freelance; l'anno successivo nasce il blog, Creagratis.net e successivamente il suo sito in cui affronta tematiche legate al mondo open source.

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