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Leggere, secondo Luisa Inversini


Luisa Inversini
D. Quando vuoi rilassarti preferisci: guardare la televisione, andare al cinema o leggere un libro?

R. Nulla mi rilassa  di più di una buona lettura se il libro mi ha “preso”, il difficile é trovare libri, che mi piacciano. 

D. Dove leggi abitualmente: in poltrona, a letto, alla scrivania? Se potessi scegliere, quale sarebbe il tuo luogo ideale per la lettura?
R. Normalmente leggo a letto, non amando la televisione in modo particolare, ma ogni posto va bene se il libro mi appassiona:ho letto anche sulla poltrona del dentista!  

D. Nel suo famoso Decalogo, al terzo posto, Daniel Pennac sancisce il diritto del lettore a “non finire il libro”: tu hai seguito questo consiglio? Se sì, con quale libro e perché?
R. Ho abbandonato molti libri, ma sempre con dispiacere e senso di colpa, dicendomi che prima o poi li avrei finiti. Ricordo per esempio il lungo stazionare di Le Bostoniane di Henry James, ma anche autori più leggeri sono rimasti mesi sul comodino; semplicemente non riesco ad “entrare” in certi libri.

D. Qual è il libro che più hai amato?
R. Ci sono libri del tutto anonimi che hanno segnato la mia adolescenza, a cui ogni tanto ripenso con nostalgia, nonostante il tempo trascorso. Tra i libri noti, due titoli: I Buddenbrook di Thomas Mann fra i classici e La notte ha cambiato rumore di Maria Duenas, fra i best-sellers.

D. Cosa cerchi in un libro? Cosa attira di più la tua attenzione: la copertina, il titolo, l’autore, la bandella con la storia?
R. In un libro cerco di far parlare l’autore, più che cercare qualcosa io stessa. In genere amo i romanzi con uno sfondo storico o ambientati in culture diverse dalla nostra: un modo per confrontarsi, sviluppare curiosità che spingono ad approfondire... ma, nel mentre lo dico, mi contraddico perché ora sto leggendo l’opera omnia di Jane Austen, scrittrice di una straordinaria modernità, ma del tutto intimista. Peraltro, quale ragazza non si è innamorata di Darcy? Magia della lettura!!. Quando compro un libro, mi attira il titolo come prima cosa, ma ho imparato a vincere la prima impressione e a fare un’accurata selezione per non essere poi costretta ad abbandonare la lettura strada facendo.  
 

D. Quale argomento ti appassiona e, secondo te, viene poco considerato dagli editori italiani?
R. Credo che l’editoria italiana offra un vasto mercato, quello che forse manca è la buona critica, l’offerta al potenziale lettore di strumenti per fare una scelta confacente ai suoi interessi. Un surrogato del libraio insomma.

D. E per finire cosa pensi degli e-book? Credi che potranno sostituire i libri cartacei?
R. Ho comprato il Kindle e sono rimasta entusiasta, anche se mi sono “incartata” in Jane Austen. L’opera omnia costa O,89 euro e vi è  la possibilità di leggere comodamente in inglese, senza vocabolario da consultare. Io penso che sarà un processo lento, ma alla fine gli e-book sostituiranno quasi del tutto i libri sia per una questione di comodità, sia per questioni generazionali. I giovani d’oggi collezionano “sul disco fisso”,  non hanno più la raccolta dei dischi o l’album delle foto, come quando ero ragazza.

D. Li utilizzi? Secondo te, quali sono i loro pregi e i loro difetti?
R. Dei pregi ho già detto: libri a basso costo, facile maneggiabilità, letture in lingua straniera  fantastiche, spazio in casa e alberi risparmiati. Certo, manca quel rapporto sensoriale con il libro che lo rende unico, speciale, una cosa tua… un segreto che condividi con il libraio che te l’ha consigliato. Il libro é un oggetto con una identità, l’e-book è un hard disk.  


 

Chi è Luisa Inversini:
nata a Gavirate, studiato legge alla Cattolica di Milano, viceprefetto, ora presidente della Commissione territoriale per la protezione internazionale della Lombardia. 

Se ne avete voglia, potete visitare anche il blog di Luisa&Sergio

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