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Leggere, secondo Nanny Schiffino

Nanny Schiffino

 

D. Quando vuoi rilassarti preferisci: guardare la televisione, andare al cinema o leggere un libro?
R. Quando voglio rilassarmi solitamente leggo un libro, anche se io sono uno che quando legge si immedesima molto e spesso non mi rilasso ma entro in ansia.. 

 

Ad esempio, se leggo un romanzo di azione o un libro di fantasia con altri mondi, io vivo davvero con loro tutte le pagine. 

Un po' come avviene al protagonista di La storia infinita di Michael Ende (...)

D. Dove leggi abitualmente: in poltrona, a letto, alla scrivania? Se potessi scegliere, quale sarebbe il tuo luogo ideale per la lettura?
R. Abitualmente leggo a letto, ma il posto ideale anche se sembrerà insolito è il cimitero. C'è una quiete, una calma che ispira davvero.

D. Nel suo famoso Decalogo, al terzo posto, Daniel Pennac sancisce il diritto del lettore a “non finire il libro”: tu hai seguito questo consiglio? Se sì, con quale libro e perché?
R. Non riesco a seguire questo consiglio perché sono uno che divora i libri.. se leggo un giallo son capace di leggerlo in un giorno e spesso anche in una notte. Devo scoprire come finisce no?

D. Qual è il libro che più hai amato?
R. Ci son diversi libri, non riesco a indicarne uno solo.
C'è stato il libro dell'adolescenza Il gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach e poi Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry. Crescendo mi sono appassionato ai saggi sulla religione, il mio autore preferito è Piergiorgio Odifreddi e il suo libro Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici) ma ho apprezzato molto anche Intervista con Gesù di Corrado Augias.
Infine amo alla follia Charles Bukowski.

D. Cosa cerchi in un libro? Cosa attira di più la tua attenzione: la copertina, il titolo, l’autore, la bandella con la storia?
R. Non so rispondere a questa domanda perché nella domanda c'è già la risposta, dipende molto dal momento. A volte mi attira la copertina, altre l'autore o il titolo, comunque prima di comprare un libro leggo sempre la bandella.

D. Quale argomento ti appassiona e, secondo te, viene poco considerato dagli editori italiani?
R. Ci son pochi libri che parlano di omosessualità, ne ho letti tanti ma sempre di piccole case editrici che rischiano di più. Le grandi case editrici non affrontano molto sull'argomento.
In particolare, c'è un libro, Ragazzi che amano ragazzi di Piergiorgio Paterlini, che ho letto da adolescente ed è rimasto nel mio cuore. Poi come ho detto prima, pur essendo ateo, sono molto interessato alla religione. Ho letto tutti i vangeli, gnostici, agnostici, il Vangelo di Giuda e tanti altri. La speranza era di trovare Dio in quei fogli ma credo che era andato a fare un giro.

D. E per finire cosa pensi degli e-book? Credi che potranno sostituire i libri cartacei?
R. Eh eh cosa penso degli e-book, sono un tipo abbastanza tecnologico e mi piace un tantissimo scaricare applicazioni di tutti i tipi ma non riesco a comprare o leggere un libro sullo schermo. Troppo freddo, troppo impersonale. Il libro (quello di carta) ha un profumo che lo schermo non può dare.

D. Li utilizzi? Secondo te, quali sono i loro pregi e i loro difetti?
R. Come ho già detto, non utilizzo gli e-book, quindi non ne conosco pregi e difetti. Amo troppo i libri di carta e spero che non vengano sostituiti con quelli elettronici. Credo che una casa senza libri sia una casa senza memoria.

a cura di Marinella Zetti

Chi è Nanny Schifino:
è nato il 14 maggio di un anno non pervenuto.
Ha studiato all'Istituto D'arte e si è diplomato in Maestro dei metalli e nelle tecniche della ceramica.
Si è iscritto a Lettere alla Sapienza di Roma ma non l'ha ancora finita.. ma prima o poi ce la farà!
In seguito ha frequentato una scuola di teatro e per molti anni ha lavorato nel campo dello spettacolo con discreto successo. Poi è arrivata l'ArciGay di Roma è la sua vita è cambiata totalmente: da 5 anni gestisce il Gruppo Giovani dell'arciGay di Roma e da un anno è anche un dirigente con la delega ai giovani. Gli piace tantissimo stare in ArciGay Roma e adora le persone che lavorano con lui, come, ad esempio, il Presidente Roberto Stocco.
Che altro? Gli piace bere il Negroni sbagliato.

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