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ProfeziaDellaStella2012

Un thriller esoterico che vi porterà da Roma a Gerusalemme in un crescendo di suspense e intrighi. Un tranquillo archeologo, una sensuale agente del Mossad, i Cavalieri di El Kantara, ambigui esponenti del Vaticano, agenti della CIA, mercanti d’arte e molti altri i personaggi da cui non riuscirete a staccarvi…

 

 

                                          Indice del focus: La Profezia della Stella

           
                           
                                       ♦ - La bandella del libro

                                      ♦ - Il romanzo: recensione
                                                                 booktrailer
                                                             assaggi 
                                   ♦ - Intervista all'autrice

                                     ♦ - Dove trovare l'e-book 

 

 

 

 

 

 

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Bandella, detta anche Quarta di copertina 
Fadil Nassir, un palestinese residente in Israele, incontra a Roma un archeologo, il professor Simone Vinci. Poche ore dopo, l’uomo viene trovato morto: si è suicidato o si è trattato di un omicidio?
Questi interrogativi sono l’inizio di una vicenda ricca di suspence e colpi di scena, che l’autrice ambienta tra Gerusalemme e la capitale del cattolicesimo.
Tutto sembra avere origine dal rinvenimento, negli scavi della fortezza di Masada, di alcuni antichi reperti sui quali è incisa un’iscrizione inquietante. Ma la vicenda è anche un’accurata indagine i cui indizi sono disseminati nelle pieghe del tempo: dal primo secolo dell’era comune all’epoca attuale, attraverso il Medioevo.
Scenari e periodi diversi che ospitano personaggi ambigui e violenti, sette di asceti e seguaci di ordini cavallereschi, cardinali e priori in “odore di eresia”, tutti individui comunque accomunati da un unico interesse, strettamente vincolato a una misteriosa profezia che, secoli prima dell’avvento del Messiah cristiano, aveva predetto…

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Il romanzo:

◊ -  Una breve recensione dell'archeothriller di Marina Mayer:  leggi ==»

 

◊ -  Abbiamo realizzato un breve booktrailer (non professionale, ma esaustivo) per farvi entrare nell'atmosfera del libro: guarda ==»

◊ - Inoltre, vi proponiamo due brevi “assaggi” del Prologo e dell’Antefatto, se vi intrigano, potete continuare la lettura scaricando i Pdf: leggi ==»

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La recensione 
Oltre 400 pagine (ovvero 700 nel formato elettronico Kindle di Amazon) per un thriller che vi porterà da Roma a Gerusalemme in un crescendo di suspense e colpi di scena.
L'omicidio del palestinese Fadil Nassir nella capitale della cristianità e una scoperta archeologica sono il punto di partenza per una storia che si rivelerà misteriosa e avvincente. 
Perché Nassir ha rischiato la
vita per incontrare Simone Vinci, un tranquillo professore di archeologia? 
E cosa lo spingerà a lasciare Roma per raggiungere Gerusalemme e iniziare un’avventura che metterà in pericolo la sua vita e quella dei suoi collaboratori? 
Prima di morire, il palestinese ha consegnato a Vinci un antico medaglione che risale ai primi decenni dell’epoca cristiana. Altri reperti potrebbero essere ancora a Gerusalemme o nella fortezza di Masada ma anche a Qumran o sul Monte Carmelo, e l’archeologo decide di andare in Israele alla ricerca di conferme.

 

 

Il mistero s’infittisce quando altre prove “impossibili” vengono trovate a Roma in una tomba medievale della nobile famiglia degli Almeyda, una famiglia spagnola che da centinaia di anni custodisce segreti e ricchezze. 
Per fermare Simone Vinci si mettono in moto ambigui mercanti di antichità e potenti organizzazioni, come quella dei Cavalieri di El Kantara, che operano occultamente da millenni. La ricerca dell’archeologo disturba e smuove anche oscure figure in Vaticano. 
Ma Vinci non è solo nella sua battaglia, potrà contare infatti sull’aiuto di una sensuale ispettrice del Mossad e di un agente della CIA. 
Il racconto, con i suoi protagonisti, non si muove solo tra Roma e Israele, ma anche tra passato e presente, e presto Simone Vinci capirà che le trame odierne hanno radici in un tempo lontano. Intrighi che iniziano all’epoca di Cristo, proseguono nel Medioevo e arrivano fino ai giorni nostri, ma soprattutto scoperte che potrebbero rivoluzionare quanto sappiamo della storia del Cristianesimo.

 

Cassandra

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L'intervista:

Che cos’è La Profezia della Stella?
E' un romanzo di oltre quattrocento pagine, che si propone al lettore come un'avvincente avventura intellettuale, perché proprio in questo stesso modo lo ha vissuto la sua autrice, Marina Mayer, che ci ha rilasciato questa breve intervista.
A cura di Marinella Zetti

 

Intervista a Marina MayerMarina Mayer

Com'è nata in lei l'idea di un romanzo come La Profezia della Stella?


Da sempre anche io mi sono posta le domande che assillano gli abitanti di questo pianeta: chi sono, da dove vengo, qual è il significato della mia vita... e naturalmente se c'è un creatore, una "causa prima" a tutto ciò che esiste. Così ben presto mi sono interessata allo studio di quelle discipline genericamente definite esoteriche; si è trattato di uno studio rapsodico che, pur rappresentando il leitmotiv della mia vita intellettuale, ha lasciato spazio per altri interessi e attività, che hanno reso le mie giornate sempre molto vivaci e varie. Poi, quattro anni fa, leggendo un'interpretazione piuttosto ardita dell'Antico Testamento, ho avvertito lo stimolo ad approfondire alcuni particolari dell'esegesi cattolica. Pur senza essere una teologa, né tantomeno aspirando a divenirlo, non ho potuto fare a meno però di iniziare  a leggere, a studiare, per cercare di capire, di offrirmi una qualche risposta... E sono precipitata in un labirinto di tesi e opposte antitesi, di dogmi e di eresie, di interpretazioni e contraddizioni palesi. Insomma il caos. Una storia infinita, iniziata con ogni probabilità insieme al primo anelito spirituale dell'essere umano, il suo guardare le stelle, il suo sentirsi solo e mortale di fronte al creato».


Ma il frutto di questo suo studio non è un corposo ed erudito saggio...  Come mai?
Ho studiato comunicazione, nei miei anni giovanili, e quindi so benissimo le regole da rispettare. Se si punta a una cattedra, a polverosi scaffali la strada della saggistica non ha eguali. Ma se si vuole arrivare alla gente, al cuore e alla testa delle persone, si deve essere chiari. Chi ha la forza - dopo 12/14 ore di lavoro - di prendere in mano un "illuminante" saggio? Magari la voglia c'è, ma poi...


Però un saggio ha un altro valore, è documentato...
Ho corredato la Profezia della Stella di un buon apparato di note, che pur non ingerendo con la narrazione, offrono a chi ha tempo e voglia la possibilità di approfondire. E', come dire, un romanzo documentato!


Infatti abbiamo visto citazioni di testi importanti, anche i Vangeli Apocrifi e il libro su Gesù di Papa Benedetto XVI. Ma il suo è un nuovo Codice da Vinci?
Rispetto molto il lavoro di Dan Brown, perchè ha comunicato tesi e notizie storiche che prima del suo romanzo circolavano solo in cenacoli ristretti, dando a tutti l'opportunità di conoscere certe verità. Ma poi - come dire - si è lasciato prendere la mano...
Ha confuso la fiction con la realtà storica ingenerando nella gente un panico del tutto 
gratuito, e rafforzando la retorica dei fondamentalisti.

Ci spieghi meglio...
Se l’autore, in apertura del libro afferma categoricamente l'esistenza di una società segreta (il Priorato di Sion) che invece poi si scopre essere una "bufala"... Ecco, credo che questo faccia perdere di credibilità a tutto il lavoro successivo. 

Se si costruisce una piramide sulle sabbie mobili, se anche se il monumento sarà maestoso, inevitabilmente sarà destinato a crollare...


Invece La Profezia della Stella?
Nella Profezia della Stella io non affermo che Gesù era sposato né che dopo la crocifissione è emigrato in Provenza o in India... Quello che i miei personaggi "scoprono" è storia documentata ma sconosciuta ai più.


E', però, un attacco alla Chiesa Cattolica...
No. Questa sarebbe una generalizzazione stupida e inutile. Io non attacco nessuno, non avrebbe alcun senso attaccare un'istituzione come la Chiesa di Roma. Oggi guidata da un teologo tedesco e ieri da un pastore polacco... Sono uomini che, come diceva Gesù, sbagliano, possono sbagliare...

Io racconto la storia, e punto il dito su certe interpretazioni, su rumorosi silenzi, su certune scelte corporative, di comodo, che hanno condannato milioni di fedeli al dolore e alla solitudine. Se a Roma, in quel piccolo Stato vicino al Tevere, vigessero più amore e carità...


A proposito di Roma, quali sono i luoghi del suo romanzo?
La vicenda si svolge tra Roma e Israele per quanto riguarda il presente della vicenda, e in Palestina - tra Gerusalemme, le rive del Mar Morto e quelle del Lago di Galilea, per quanto riguarda la parte ambientata nel I secolo.


Quindi il suo è anche un romanzo storico?
In parte. Scrivendo delle genti del I secolo, io ho voluto soprattutto ritrovare certe atmosfere sociali e spirituali, capire cosa poteva significare per il popolo ebraico di quel tempo la predicazione di un profeta di nome Yeshua, ritrovando con grande emozione la figura di quel meraviglioso uomo, quale poteva essere stata.


Un progetto impegnativo, poi, veicolare tutto ciò che lei ha appreso e studiato attraverso una fiction... E' soddisfatta del suo lavoro?
Molto soddisfatta. I personaggi di questo mio romanzo svolgono il loro compito - andare incontro al lettore - credo in modo egregio. Si pongono le domande che tutti ci poniamo, e non sono supereroi come Indiana Jones o James Bond, questo non mi interessava. Il mio scopo è condividere il frutto delle mie ricerche. E questo risultato mi ha convinta a iniziare a lavorare a un altro libro. E questa volta sarà dedicato all’archeologia, ho anche coniato un nuovo genere: l’archeothriller.

Ma per parlare del mio nuovo romanzo ci sarà tempo nei prossimi mesi. Non mancherò di aggiornarvi!

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Assaggi
Vi proponiamo due brevi “assaggi” del Prologo e dell’Antefatto, se vi intrigano, potete continuare la lettura scaricando i Pdf.

 

PROLOGO

Palestina, anno 759 a.u.c.
 anno 6° dell’era corrente,

            L’aria del deserto portava con sé polvere e sabbia e, per uno strano avvicendarsi delle correnti che si alzavano dalla depressione del Mar Morto, questa arrivava a sfiorare gli edifici della Comunità, che pur si ergevano molto in alto, vicino alle alture di marna. Era il momento della massima elevazione dell’astro solare e nessuno transitava al di fuori delle costruzioni né intorno al basso muro che fungeva da recinto. Dopo lo Shabbat, quello era un giorno qualsiasi, identico a tutti quelli che il Signore aveva dato ai suoi figli sulla terra, che si sarebbe consumato equamente tra il lavoro, la preghiera e i riti. Lo stesso tempo per ogni giorno che trascorreva restando sempre uguale a se medesimo e offrendo perciò stesso un anticipo di eternità ai membri di quella Comunità che con le loro preghiere aspiravano all’infinito.

            E trenta religiosi tra quei Devoti, dopo aver preso un bagno rituale nella vasca accanto alla cisterna e aver percorso un lungo corridoio, fecero il loro ingresso nell’ampio ambiente posto al centro del complesso dei fabbricati. Si muovevano in silenzio, perché in quel momento non vi era la necessità di alcuna parola tra loro, e così la Regola. Entrati che furono nella vasta sala in penombra, presero posto intorno al tavolo rettangolare e attesero in piedi, vestiti tutti di uguali tuniche di lino bianco. Fu questione di pochi istanti, poi li raggiunse l’anziano della Comunità, un vecchio canuto e dalla lunga barba bianca; il candore dei suoi capelli acquistava rilievo dal contrasto con la carnagione del  volto, un incarnato scuro frutto delle lunghe esposizioni al sole e al vento del deserto che ricordava il colore del cuoio conciato. Su quel volto erano gli occhi a mostrare carisma e forza spirituale, neri e irrequieti, raccontavano di un’intelligenza profonda e allo stesso tempo vivace. L’uomo prese posto ad una delle estremità del tavolo e fece scivolare lo sguardo sugli astanti, ed ognuno di quelli seppe con certezza di essere stato al centro dei pensieri del capo della Comunità un attimo prima che la preghiera fluisse dalle sue labbra.

           Egli iniziò con un’invocazione al Dio creatore.

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ANTEFATTO

Roma, martedì 13 dicembre 2005

Fadil Nassir era uscito dalla pensione con un’ora di anticipo rispetto all’appuntamento, ma aveva preso quella decisione dopo aver guardato in strada attraverso le fessure della persiana: posteggiata a un centinaio di metri c’era la stessa vettura che lo aveva seguito fin dal suo arrivo all’aeroporto di Fiumicino, quella mattina. La macchina era una berlina grigia molto comune ma, dopo l’incidente di Gerusalemme, Fadil aveva cominciato ad aver paura di tutto e a guardarsi alle spalle. Era successo mentre sostava in attesa del pulman che lo avrebbe condotto a Gerico, lo aveva investito una moto e chi era alla guida non si era fermato a soccorrerlo, anzi, non appena ripreso l’equilibrio il mezzo si era allontanato a velocità elevata nella notte. Il colpo era stato tremendo e se era sopravvissuto lo doveva solo alla borsa che aveva a tracolla, che aveva attutito la botta. Due turisti si erano fermati ad aiutarlo chiamando un’ambulanza che l’aveva trasportato al Pronto Soccorso; là il poliziotto di guardia lo aveva costretto a fare una denuncia, ovviamente contro ignoti. Se poi a quella erano seguite delle indagini o solo un’archiviazione, lui, comunque, non ne aveva più avuto notizia. Aveva camminato zoppicando per una settimana, tanto quanto erano durati i punti di sutura alla gamba destra e alla fronte. Ma da quel giorno si era fatto guardingo: aveva evitato di favorire i suoi aggressori non rimanendo mai da solo, facendo ritorno a Gerico, da Gerusalemme, prima del tramonto, e, per l’appunto, guardandosi sempre alle spalle. Proprio per quello si era accorto di essere controllato da vicino, sempre. Cambiavano le persone, ma ne avvertiva comunque la presenza costante. Anche di notte: se si affacciava dal suo appartamento alla periferia di Gerico: erano là, sulla piazzetta a poche decine di metri, spesso a bordo di una macchina. Come in quel momento, anche se si trovava migliaia di chilometri da casa: vicino a lui c’era una vettura con due uomini a bordo, che da oltre un’ora leggevano un giornale fumando ininterrottamente. E Fadil non poteva assolutamente permettersi di averli come testimoni al suo appuntamento con il professore. Su una cartina aveva studiato il percorso che doveva fare, memorizzando i nomi delle strade e quelli delle stazioni della metropolitana, per l’ultimo tratto si sarebbe servito di un taxi. Era pronto.

Quando uscì dalla pensione mancavano pochi minuti alle quattro, ma c’era ancora troppa luce.

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                                          Dove trovare l'e-book de La Profezia della Stella 
ProfeziaDellaStella2012La casa editrice Nido della Fenice è convinta da tempo che il futuro dell'editoria sia nell'e-book. 
Non è quindi un caso che abbia deciso di  ristampare La Profezia della Stella in versione elettronica.
Questo consente a chiunque, e ovunque si trovi, di leggere il thriller di Marina Mayer con una spesa decisamente ridotta per un libro di così estese dimensioni. 
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