Dio di illusioni

 



cover dio illusioni

Il romanzo di Donna Tartt vi coinvolge dolcemente ma alla fine avrete solo voglia di sapere cosa stanno tramando i sei personaggi....



 


Bello e mi è piaciuto sono espressioni troppo banali per Dio di illusioni di Donna Tartt, perché il romanzo non lo è affatto.

Eppure quando si inizia a leggere, la prima impressione è: “la solita storia di formazione ambientata in un campus americano”.

E poi, come per magia, si viene risucchiati nella vita dei sei protagonisti: Richard (la voce narrante), Henry, Francis, Bunny e i gemelli Charles e Camilla.

E non c'è nulla di banale nello scorrere delle loro esistenze. Ogni personaggio è un universo complesso che si scopre pagina dopo pagina; e l'abilità dell'autrice sta proprio nel delineare carattere e psicologia dei protagonisti, lasciando sempre intravedere un lato oscuro, o forse sarebbe più opportuno dire, ancora più oscuro.

Non c'è nulla di banale nella vicenda che coinvolge i sei studenti, tutto il campus, e via via l'intera cittadina del Vermont.

E soprattutto, non c'è nulla di banale nell'epilogo della storia. Man mano che proseguivo nella lettura, mi interrogavo sulla possibile conclusione, mi chiedevo come poteva terminare senza scadere, appunto, nello scontato.

Senza svelarvi nulla, perché è la regola delle mie recensioni, e perché sono convinta che, in particolare con questo romanzo, sia importante scoprire e gustare ogni passaggio dell'intricata vicenda, seguendo il percorso immaginato dalla Tartt.

Tuttavia desidero precisare che Dio di illusioni, è uno dei romanzi più amorali che io abbia mai letto. E, badate bene, non certo per eventuali implicazioni legati alla sessualità, ma proprio per come è costruita, narrata e vissuta l'intera storia.

L'amoralità o mancanza di valori etici è presente in ogni personaggio e viene ben descritto ed evidenziato dall'autrice, attraverso la voce narrante che ci accompagna in tutto il romanzo.

Sperando di avervi incuriosito quanto basta, vi auguro buona lettura.
Cassandra

Se desiderate approfondire, potete leggere anche la recensione di Flaminia P. Mancinelli

 

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