Pensieri sulla scrittura o, meglio, sulle “scuole di scrittura creativa”

Pubblicato in Corsivi

Scrittura-creativa
Esiste il “romanzo perfetto”? Esistono regole per scriverlo?
Manuali, Guide e Sussidiari per la scrittura devono divenire la Bibbia di chi aspira a questo mestiere?
Oppure è sufficiente seguire un buon Corso di scrittura creativa, tenuto da…

 

Non bastassero le scuole di scrittura creativa… C’è anche il contributo dei siti Web!!!
Spesso si tratta di propaggini allestite sull’online da personaggi che poi organizzano altrettanti corsi per “aspiranti scrittori” e che quindi utilizzano le pagine di Internet per ingolosire chi nel suo personalissimo cassetto conserva il sogno di riuscire prima o poi un giorno a dire di sé: io sono uno scrittore.

I luoghi più utilizzati, per questo tipo di pubblicità ambigua, sono naturalmente i Social Network, Facebook e Twitter in cima e gli altri

a seguire. La tecnica, scimmiottata senza alcun pudore dai pizzicagnoli di un tempo, è quella dell’assaggio. Ma invece dello spicchio di Pecorino o della fettina di Mortazza, questi signori stuzzicano l’appetito … hops!... l’interesse dei loro clienti disseminando il Web di piccoli, allettanti bocconcini avvelenati.

Intendiamoci, è un lavoro impegnativo e che richiede costanza. Non ci si può limitare a qualche pubblicazione rapsodica qua e là, come capita. No. Per ottenere dei risultati soddisfacenti occorre fidelizzare i propri clienti ed essere quindi continuativi nella propria elargizione. Dopo il pizzicagnolo, l’esempio più calzante che mi viene in mente è il Pusher. Sì, ho detto proprio Pusher [che sul vocabolario Treccani ha questa definizione: «pusherpùšë› s. ingl. [propr. «colui che spinge, che fa conoscere», der. di (to)push«spingere, promuovere»] (pl.pusherspùšë›), usato in ital. al masch. e al femm. (e per lo più con pronuncia ‹pùšer›), gerg. – Spacciatore di droga.»], perché uno “spacciatore” capacesegue proprio questo metodo: spinge il suo futuro cliente a provare “a gratis” la sua merce, gliela fa gustare e poi…scrivere

Poi sul sito Web o sulla vostra e-mail vi arriveranno proposte promozionali, solo perché siete voi… di Corsi di scrittura creativa, chiamati così o in altri allettanti modi, creati con abilità strategica – con un buon Sinonimi e Contrari a portata di mano – da un marketing smaliziato. 
E il gioco sarà fatto…

Quindi fate attenzione a chi vi regala le Sette regole indispensabili per scrivere un romanzo o, peggio, I Dieci comandamenti della narrativa poliziesca
Fuffa!

In calce a questo mio, vi ripropongo questi ultimi, proprio per permettervi di consultarli agevolmente e di ragionarci subito. Ma qui vi chiedo: è possibile che qualcuno oggi (A.D. 2015) possa seguire delle “regole” stilate nel lontano 1929? E ancora: in quei “comandamenti” non ravvisate una diabolica contaminazione… Difatti l’estensore, certo reverendo Ronald Knox (teologo e presbitero britannico), in questo suo tentativo di “normare” ciò che invece dovrebbe essere lasciato assolutamente svincolato, mostra i limiti della sua preparazione culturale, adattissima a parlare sì da un pulpito, ma non alla creatività anarchica che dovrebbe contraddistinguere un vero “scrittore”.

Come verifica, provate a paragonare qualcuno di questi comandamenti con le sinossi di alcuni “gialli” o polizieschi che negli ultimi anni hanno guidato le classifiche di vendita di questi romanzi di genere e poi lasciatevi andare a una bella risata. Più la vostra cultura a riguardo sarà ampia e più la vostra risata si ingrasserà e si protrarrà, magari suscitando persino la curiosità di chi condivide con voi lo spazio casalingo.

E lo stesso vale, credetemi, per qualsiasi regola di scrittura, qualsivoglia Signora/Signore vi possa consigliare, cedere in comodato d’uso, dare in regalo.

Le regole, nell’anarchico (e perciò splendido) universo della scrittura, sono fatte per essere sovvertite, contestate, stravolte. Non lasciatevi millantare da poveri mestieranti che a corto di risorse venderebbero l’anima al buon Diavolo, se ci fosse, per qualche euro in più nel borsellino…

Non lasciatevi intimidire da Manuali e/o galattiche Guide per la realizzazione del romanzo del secolo.

Fuffa!

Il calcolo delle probabilità che un romanzo arrivi al successo perché lo merita sono uguali a quelle di uscire di casa e avere unascrittrice
piacevole conversazione con un Alieno appena sceso, con la sua astronave, davanti a casa vostra. Non esistono calcoli probabilistici rassicuranti, che possano dimostrare che seguendo pedissequamente le regole (quelle che i mestieranti della scrittura vogliono vendervi) si possa produrre il romanzo del Secolo. Altrimenti, mi spiegate come mai questi signori/signore non hanno loro per primi composto tale Best Seller? Già, perché a questo punto si arriva alla nota dolente che è un po’ come “sparare sulla Croce rossa”… Perché la maggioranza di questi mestieranti che organizzano Corsi di scrittura creativa sono scrittorucoli? Scrittori grigi e modesti, che nulla hanno in comune con l’ideale che noi tutti abbiamo in mente quando pensiamo “Scrittore”? In Italia, ma anche all’estero, la situazione finanziaria di chi cerca di campare con i proventi di un’attività letteraria è davvero claudicante. Ho letto da qualche parte che nel nostro Paese sono appena quattro o cinque gli autori che possono permettersi di vivere con il loro lavoro di scrittori. E gli altri? Tutte le migliaia di altri? Si arrangiano. Chi, appunto, organizzando e tenendo, Corsi di Scrittura e chi occupandosi di Editing (altra Fuffa di cui ho però ampiamente scritto in passato). Altri ancora, i più frustrati, indossando il costume di Ghostwriter e regalando la loro prosa professionale alla velina, al calciatore o al politico di turno. Quindi, lasciamo perdere, è inutile infierire…

Le imperscrutabili vie per le quali, poi, un testo arriva ad essere scelto da un Editore/Business, viene ammesso nella filiera editoriale e sbarca sul bancone di una libreria… Sono appunto “imperscrutabili” (diciamola così…) e seguire uno dei 589mila Corsi di Scrittura (tanti ve ne scodella Google in 0,35 secondi) o obbedire pedissequamente alle 1000 regole per la stesura del romanzo perfetto, purtroppo, non vi renderanno il cammino meno enigmatico.

… e che la scrittura vi sia lieve…

F.P.M.

 

Il Decalogo di Ronald KnoxS-Holmes

  1. 1.Il colpevole dev'essere un personaggio che compare nella storia fin dalle prime pagine; il lettore non deve poter seguire nel corso della storia i pensieri del colpevole.
  2. 2.Tutti gli interventi soprannaturali o paranormali sono esclusi dalla storia.
  3. 3.Al massimo è consentita solo una stanza segreta o un passaggio segreto.
  4. 4.Non possono essere impiegati veleni sconosciuti; inoltre non può essere impiegato uno strumento per il quale occorra una lunga spiegazione scientifica alla fine della storia.
  5. 5.Non ci dev'essere nessun personaggio cinese nella storia.
  6. 6.Nessun evento casuale dev'essere di aiuto all'investigatore e neppure lui può avere un'inspiegabile intuizione che alla fine si dimostra esatta.
  7. 7.L'investigatore non può essere il colpevole.
  8. 8.L'investigatore non può scoprire alcun indizio che non sia istantaneamente presentato anche al lettore.
  9. 9.L'amico stupido dell'investigatore, il suo "dottor Watson", non deve nascondere alcun pensiero che gli passa per la testa: la sua intelligenza dev'essere impalpabile, al di sotto di quella del lettore medio.
  10. 10.Non ci devono essere né fratelli gemelli né sosia, a meno che non siano stati presentati correttamente fin dall'inizio della storia.

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